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Quando si cerca di semplificare problemi complessi cercando scorciatoie non solo si imbroglia l'umanità, ma la si vuole danneggiare.

Do per scontata la condanna contro l'invasione della Ucraina da parte della Russia per abbatterne il governo e modificare i confini e gli assetti geopolitici, e il fatto di considerare Putin un dittatore.

Il punto tuttavia è come ci si pone dinanzi a questa crisi con una visione ampia e proiettata nel tempo (sarebbe meglio dire come ci poniamo senza ipocrisie di fronte a tutte le crisi, le guerre e i conflitti latenti esistenti: Yemen, Congo, Israele-Palestina...), come aiutare realmente l'Ucraina e l'Europa, come costruire relazioni di pace, come riportare la situazione in un quadro di dialogo e di confronto.

Un mese fa ho pubblicato un articolo, suggerendo che sia l'Occidente che l'Oriente condividono la stessa responsabilità di evitare l'escalation verso una grande guerra in Ucraina.

Il motivo è chiaro e semplice. Sfortunatamente, l'Ucraina è diventata un campo di battaglia della nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Russia. Due grandi potenze sono in competizione per il controllo dell'Ucraina, usando e gonfiando nella loro lotta di potere globale il nazionalismo militante del governo ucraino e il nazionalismo militante simile dei separatisti filo-russi a Donetsk e Luhansk. La vita pacifica dell'Ucraina è stata distrutta da questi nazionalismi militanti e dalla grande lotta per il potere. Otto anni di spargimento di sangue hanno causato migliaia di vittime tra civili, milioni di persone trasformate in rifugiati e sfollati interni, devastato la nostra economia e debilitato la nostra società.

L'amministrazione di Massa ha concesso la cittadinanza onoraria al "Milite ignoto". Chiariamo alcuni aspetti per non insultare la memoria - che per essere tale deve essere necessariamente completa.

La concessione viene fatta con una narrazione falsa, ipocrita, fatta in nome di una guerra che è stato il macello per poveri e diseredati, che non è stato campo di difesa di confini, ma atto di aggressione.

100 anni di un vergognoso racconto che nel tempo ha avuto voci contro, come quella di Papa Benedetto XV, che coraggiosamente l'ha definita “inutile strage”, o quella di Emilio Lussu con il suo “Un anno sull’altipiano”, o ancora quella di Francesco Rosi con il film come “Uomini contro”.

Nel discorso rivolto agli ambasciatori, come all’inizio di ogni anno, il papa ha evocato, per scongiurarlo, “un innalzamento dello scontro” in atto tra l’Iran e gli Stati Uniti, ma ha anche introdotto un tema che finora è stato assente nel dibattito internazionale, e che noi pensiamo sarà invece determinante nel futuro per rispondere alla crisi della condizione umana sulla terra.