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Tratto da “Notizie minime della nonviolenza in cammino”, n. 397 del 17 marzo 2008
Pubblicato su "La Repubblica" del 15 marzo 2008, col titolo "La Cina rivive l'incubo dell'89".
Sulla pacifica protesta dei monaci tibetani è scattata feroce la repressione cinese: dagli ospedali di Lhasa giungono notizie di numerosi morti e feriti. La capitale è in stato d'assedio e sotto coprifuoco, tutti i principali monasteri buddisti della regione sono circondati da reparti della polizia antisommossa.

Comunicato a nome di tutti i Centri della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana in Italia: Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (Pisa), Centro Terra di Unificazione Ewam di Firenze, Centro Cenresig di Bologna, Centro Tara Cittamani di Padova, Centro Lama Tzong Khapa di Villorba (Treviso), Centro Sangye Choling di Sondrio, Centro Kushi Ling di Arco di Trento, Centro Muni Ghiana di Palermo, Associazione Yeshe Norbu, Shine', Chiara Luce Edizioni.

Pubblicato su “Notizie minime della nonviolenza in cammino”, n. 402 del 22 marzo 2008


Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, è la guida politica e spirituale del popolo tibetano. È uno dei pochi statisti al mondo che si ispira alla nonviolenza. È un capo di stato che vive in esilio a Dharamsala, in India. Non ha esercito. La sua forza è nella preghiera. I suoi "soldati" sono i monaci buddisti. A lui è affidato il passato e il futuro del Tibet, la religione, la cultura, le tradizioni, l'integrità fisica. Per questo si muove da sempre con molta saggezza e prudenza. La Cina è una potenza militare ed economica, e certamente il piccolo Tibet non può competere su questi piani.

Pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza", n. 403 del 23 marzo 2008



In qualche vero modo per ogni persona di sensibilità umana, in modo particolare per ogni discepolo di Gesù di Nazareth, i giorni pasquali, la silenziosa e sospesa giornata del sabato (che è il giorno in cui scrivo), sono un momento più intensamente dedicato a sentire e meditare i dolori e le speranze di vita dell'umanità.