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Avevo 22 anni, quando nel maggio del 1972, in qualità di dirigente Sindacalista della FILTEA CGIL ( all’epoca raggruppava la categoria dei tessili e calzaturieri) ogni giorno ero davanti il cancello di una fabbrica con circa 300 addetti che fabbricava scarpe che si chiamava “APICE”, in località Massarosa . in quella azienda si scioperava per ottenere incrementi aziendali tra cui la 14° mensilità e l’istituzione di esami e visite mediche periodiche ai lavoratori che usavano il mastice.

Sul marmo, serve una svolta capace di determinare un nuovo equilibrio che coniughi tutela dell’ambiente, difesa dei posti di lavoro e sicurezza dei lavoratori.

Sono partito da qui nel ragionamento che ho articolato durante l'incontro con la Commissione d’inchiesta del Senato sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che oggi ha fatto tappa a Massa Carrara.

Ho ribadito concetti che mi avrete sentito esprimere tante volte ma che ribadiro' ostinatamente ogni giorno nell'interesse dei lavoratori.

Come CGIL siamo convinti che il marmo possa essere una vera ricchezza, da non lasciare in mano a pochi ma un patrimonio di tutti, esattamente come le montagne da cui origina. Un patrimonio che generi ricchezza in termini di buona occupazione, investimenti, riqualficazione ambientale e sviluppo territoriale.