L’Accademia Apuana della Pace, fondata il 21 giugno 2003 da 14 associazioni della Provincia di Massa Carrara (Azione Cattolica Italiana, ACLI di Massa Carrara, Associazione Casa Betania Onlus, Associazione Wael Zwaiter di Massa, Centro Sportivo Italiano, Rete Lilliput, ARCI Carrara, Associazione Culturale Puntorosso di Carrara, Agenda 2002 di Pontremoli, AVAA di Massa, Gruppo Esperantista Massese di Massa Carrara, Centro Italiano Femminile di Massa Carrara, Il Filo la pietra e la Fornace di Massa, Chiesa Evangelica Metodista di Carrara), non è un ulteriore associazione, ma semplicemente un luogo, costruito da associazioni e singoli, nel quale sperimentare percorsi di formazione/informazione sulle tematiche della Pace e della Nonviolenza, interconnesse con i temi della giustizia, della solidarietà, dello sviluppo equo sostenibile, della distribuzione delle risorse.
Questo perché riteniamo necessario far sì che la riflessione sulla pace assuma un aspetto fondamentale e fondante, sia nell’elaborazione di un percorso educativo, sia nella formulazione di un impegno politico e sociale, sia nella testimonianza quotidiana del proprio cammino di fede: crediamo infatti che la PACE è POSSIBILE.
Al tempo stesso crediamo che si debba uscire dalla logica della mobilitazione sull’emergenza, ma iniziare a costruire una cultura della pace radicata, assumendo il significato di Pace nella sua essenza più profonda e più ampia, incarnandolo completamente all’interno degli impegni di solidarietà, di giustizia, di democrazia, di sviluppo sostenibile.
La Pace non è concepita come “assenza di conflitti”, ma come, invece, assunzione e gestione dei conflitti, a tutti i livelli, da quelli interpersonali e interindividuali a quelli tra Stati e nel rapporto uomo – natura – società, con metodi nonviolenti, in un processo nel quale il conflitto, non sia elemento di distruzione, come invece è concepito nella cultura dominante, bensì elemento di sviluppo, di rafforzamento delle relazioni, di costruzione di nuova e più autentica solidarietà… in un processo quindi completamente nonviolento.
Vogliamo proporre a tutti di porre la pace a fondamento di un impegno per costruire una nuova società, nuove relazioni umane, nuova integrazione e apertura ad una dimensione planetaria di ogni nostro gesto: la pace è il primo e più grande bene comune universale.
In tale direzione pensiamo sia assolutamente rilevante e fondamentale rafforzare i momenti di formazione e di elaborazione, per costruire una progettualità della pace e della nonviolenza, radicata nelle contraddizioni del sistema sociale ed incarnata nei conflitti che uno sviluppo basato sulla disuguaglianza e sull’oppressione di pochi su molti ha determinato, nella consapevolezza che solo processi nonviolenti possano portare ad uno sviluppo equo e solidale; per costruire una cultura della pace e della nonviolenza profondamente ancorata alla vita reale delle persone e degli stati, e non basata sulla logica dell’emergenza del momento; in un processo formativo e di vita che veda mettere al centro l’abitudine a cogliere e rispettare i diversi punti di vista, le differenti angolature e prospettive, diffidando delle facili strade delle verità precostituite ed assolute, recuperando, anche nei rapporti interpersonali, la curiosità, il desiderio di “contaminazione”, il dubbio interiore che spinge a guardarsi dentro e ad osservare, profondamente, gli altri, le alterità più vicine (gli affetti) e quelle più lontane.
Successivamente il numero di associazioni che hanno aderito è salito a 24 oltre ad una presenza molto significativa di singole persone.
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