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Signor Presidente del Senato della Repubblica,
nei giorni scorsi abbiamo scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Repubblica per chiedere la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana, e conseguentemente un concreto, autentico impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Una soluzione negoziale alla tragedia siriana a partire dal  cessate il fuoco è necessaria affinché abbia fine il bagno di sangue e il popolo siriano si possa esprimere sul proprio futuro in pace e senza ingerenze.
Ma i piani di pace sono stati boicottati dalla partecipazione militare indiretta al conflitto da parte di potenze esterne, sotto forma di appoggio in armi, denaro, consiglieri militari, combattenti alle opposizioni armate nella loro lotta per il potere.

"Ci passano sulla testa le bombe di Camp Darby per la guerra in Libia": così denuncia il Coordinamento No Hub, che tiene un presidio oggi a Pisa in Corso Italia (bar La Borsa) alle 17. Tale fatto viene sostanzialmente confermato dal colonnello Dave Lapan, portavoce del Pentagono: "Da quando la Nato ha assunto la direzione della campagna aerea, abbiamo forni-to appoggio materiale, comprese munizioni, agli alleati e ai partner impegnati nelle operazioni in Libia".