Si e' tenuta a Cattolica, il 5 e 6 aprile, l'assemblea annuale degli Obiettori di coscienza alle spese militari. Pubblichiamo le mozioni, approvate all'unanimità - una politica ed una organizzativa, per una campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta (Campagna OSM-DPN)
MOZIONE POLITICA
L'Assemblea degli
obiettori alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta
(OSM/DPN), riunitasi a Cattolica il 5 e 6 aprile 2008,
valuta con favore l'iniziativa, lanciata da Alex Zanotelli,
ed accolta da numerose realtà nonviolente, di una modalità di obiezione di
coscienza al riarmo e alla guerra, esercitabile anche attraverso la
destinazione del 5 per mille a progetti di interposizione nonviolenta
all'estero;
invita i promotori di "Scelgo la nonviolenza
attiva" a coordinarsi con la nostra Campagna OSM/DPN, inserendo questa
modalità di obiezione tra le opzioni offerte dalla nostra Guida pratica;
sottolinea che, nell'attuale momento politico, la forma
principale di costruzione della DPN (Difesa popolare nonviolenta) deve riguardare
l'opposizione chiara e decisa alla deriva militarista ed autoritaria dello
Stato italiano, che partecipa in modo subalterno alla "guerra contro il
terrore" e aggredisce, per esigenze di business antipopolare, le comunità
locali tentando di imporre con la forza poliziesca, a danno di vitali equilibri
sociali ed ambientali, speculazioni immobiliari, grandi opere infrastrutturali
e basi militari;
la DPN
cresce dal basso diventando componente della resistenza popolare alla violenza
"interna" dello Stato burocratico;
considera, che in tale contesto, nell’ambito di una
strategia di transarmo, la sperimentabilità istituzionale della DPN abbia
bisogno di una condizione preliminare ineludibile: la conversione del modello
militare da offensivo e nuclearizzato, in ambito transatlantico, a difensivo e
totalmente convenzionale, come sancito dalla Costituzione, in ambito europeo:
quando i governi, attraverso l'esercito, come oggi succede, violano la Costituzione, fanno
guerre neocoloniali e condividono la preparazione di stermini nucleari è il
momento di concentrare le energie per organizzare, con coraggio e spirito di
verità, la disobbedienza civile diffusa e generalizzata contro lo scempio
perpetrato nei confronti del patto fondamentale di cittadinanza;
la DPN
si prepara con una mobilitazione che sottragga il nostro Paese alle politiche
internazionali di guerra; noi denunciamo il nostro coinvolgimento bellico e
neghiamo qualsiasi collaborazione ai responsabili di sofferenze e devastazioni
mortifere per il nostro popolo e per tutti gli oppressi del mondo;
suggerisce che, pur ribadendo l’importanza dell’obiettivo
dell’opzione fiscale, nel momento in cui le articolazioni della politica
ufficiale si unificano in una strategia di guerra, le varie forme di obiezione,
inclusa la nostra, riconoscano sé stesse come percorsi di protesta e di
pressione per la riduzione delle spese militari, da ancorare ad una precisa ed
esplicita rivendicazione del cambiamento del modello di difesa;
l'obiezione alle spese militari e le varie forme di
resistenza nonviolenta devono diventare l'anima dell'opposizione alla politica
militarista italiana e puntare ad inceppare concretamente la macchina della
guerra; noi obiettiamo perchè non vogliamo pagare per la guerra ed anche perchè
vogliamo che tutti i cittadini possano intanto pagare per il tipo di difesa che
è stata chiaramente tratteggiata dalla Costituzione;
ribadisce, con questa consapevolezza e questo spirito,
l'importanza di sostenere campagne di sensibilizzazione disarmiste di massa,
come le leggi di iniziativa popolare per un futuro senza atomiche e senza basi
militari e di promuovere nuove forme e linguaggi di comunicazione;
nel quarantennale dell’assassinio di Martin Luther King, che
cade proprio in questi giorni, di fronte al suo alto esempio, ricorda che la
nonviolenza non è acquiescenza innocua ed accomodante, non è solo
sperimentalità costruttiva, ma è
obiezione, noncollaborazione, disobbedienza civile, che comportano rischio per
chi le pratica;
raccomanda a tutte le componenti del movimento per la pace
di non ascolare le sirene della "legge del minimo sforzo" nel momento
in cui - i segni economici, sociali ed ecologici lo indicano chiaramente - si
aggrava una crisi globale di civiltà e si richiede da parte di ciascuno e di
tutti il massimo di responsabilità e di impegno: dobbiamo liberarci da vecchie
catene che rischiano di trascinarci nel fondo dell'abisso ed aggrapparci con
tutte le nostre forze a piattaforme di idee e pratiche concrete che galleggino
e navighino verso sponde nuove.
Sponde di salvezza comune dell'umanità, la Terra Promessa di
un mondo che sappia gestire i conflitti con metodo nonviolento.
(Approvata all’unanimità)
MOZIONE ORGANIZZATIVA
L' OSSERVATORIO
SULLA DPN, riprendendo i contatti con le realtà locali della Campagna OSM/DPN, va costituito come gruppo di lavoro
specifico ed aperto degli obiettori alle spese militari, con i seguenti
compiti:
informarsi
sull'attività del Comitato DCNAN ed incalzarlo: sono da denunciare eventuali
"strumentalizzazioni" di un Servizio Civile schiacciato sulla
solidarietà sociale e comunque degradato a mezzo clinetelare ed assistenziale:
mappare ed
intreloquire con i gruppi pacifisti, specie locali, per sollecitarne una
disponibilità all'OSM;
studiare e
proporre un progetto per il rilancio di una iniziativa contro il nucleare
civile e militare;
interloquire con
i comitati dei cittadini che difendono le comunità locali dall'aggressione
dello Stato burocratico, cominciando con le realtà che si oppongono alle basi militari,
allo scopo di costruire una Rete della DPN di base;
organizzare un
convegno che proponga, nell'ambito del transarmo, la riduzione delle spese
militari a partire da un modello di difesa "costituzionale";
affiancare la LOC nella ripresa delle
pubblicazioni di Lotta Antimilitarista e nella costituzione di un Centro di
documentazione in via Pichi, a Milano;
individuare nuove
forme e canali di comunicazione che sperimentino linguaggi "disintossicati
dal pacifistese" e si rivolgano al cittadino comune.