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Il 10 dicembre 2018 eravamo in piazza anche noi a celebrare “70 anni” dei nostri “diritti e doveri” che, se rispettati e valorizzati ovunque, ci doneranno «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana … fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo», come recita il preambolo della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Il 10 dicembre 2018 in tutto il mondo si celebrerà il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la Carta scritta, dopo due guerre mondiali e cento milioni di morti, per dire basta a tutti gli atti di barbarie e spingere l’umanità sulla via della pace. Un documento importante che è alla base di molte grandi conquiste dell’umanità oggi minacciate da crisi e politiche pericolose.

Le notizie si susseguono contraddittorie su una donna colpevole di appartenere alla minoranza religiosa di un Paese islamico: il Pakistan.

Notizie e contro-notizie si susseguono da giorni sulla sorte di Asia Bibi: condannata a morte nel 2010 con l’accusa di aver offeso il profeta Maometto, è stata assolta il 31 ottobre 2018 dalla Corte Suprema. Un verdetto storico in un Paese dove l’estremismo islamico, intriso di rabbia contro l’invasione “occidentale” dell’Afghanistan, è ancora rampante.

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