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Pessima giornata, ieri, per la civiltà giuridica di questo paese. Pessima giornata per la legittimazione sociale del Parlamento, che si allontana vertiginosamente dalle persone, da anni favorevoli quasi all´80% al diritto di ciascuno di decidere liberamente sulle modalità del morire.
Questo ci dice il voto con il quale la Camera dei deputati ha approvato le norme sulle "dichiarazioni anticipate di trattamento" che espropriano ciascuno di noi del potere di decidere sul morire. Non è ancora una legge della Repubblica, perché il testo dovrà di nuovo essere esaminato dal Senato. Ma, dopo che si è riusciti a peggiorare un testo orribile già all´origine, ogni speranza che i senatori possano avere qualche ripensamento sembra del tutto infondata.

Osservatori dell’Associazione 21 luglio attraverso l’Antenna Territoriale Anti-Discriminazione segnalano una grave forma di “discriminazione indiretta” all’interno della scuola “Papa Wojtila” di Roma e chiedono il ritiro del prospetto all’interno del POF.

Si e' conclusa nella sera del 24 dicembre la missione a Nouakchott del Partito Radicale Nonviolento guidata da Marco Pannella. Per quattro giorni la delegazione, che comprendeva anche i parlamentari co-vicepresidenti del senato del Partito Matteo Mecacci, Rapporteur sui diritti umani dell'assemblea parlamentare dell'OSCE (venuto direttamente da Minsk all'indomani delle contestate elezioni bielorusse) e Marco Perduca, segretario della commissione speciale dei diritti umani del Senato italiano e Stefano Marrella per Radio Radicale, ha incontrato le autorita' locali, le ong che si battono contro la schiavitu', l copro diplomatico e la stampa per promuovere due delle piu' importanti campagne in corso del Partito, quella sulla Moratoria Universale della pena di morte, portata avanti con Nessuno tocchi caino, e quella contro le mutilazioni genitali femminili condotta con Non c'e' pace senza giustizia, ma anche per seguire da vicini la vicende dell'iscritto Radicale Biram Dah Abeid arrestato il 13 dicembre scorso a Nouakchott.

Noi donne somale abbiamo sofferto la nostra parte di stupri durante e dopo la guerra civile. Oggi soffriamo come rifugiate nei campi profughi. Lo stupro è un argomento tabù: e per le donne che ne devono sopportare l'orrendo dolore, è una condanna che dura tutta la vita, una condanna che viene ripetuta grazie al comportamento dei vicini, degli amici, dei compatrioti.

Al cuore di questo mandato c'è la relazione fra diritti culturali, diversità culturale ed universalità dei diritti umani.
I diritti culturali sono cruciali per il riconoscimento ed il rispetto della dignità umana: essi proteggono il diritto di ogni persona - individualmente, in comunità o gruppo con altri - di sviluppare umanità, visioni del mondo, significati ascritti alla vita.

Gli autori dei due scritti che costituiscono questo volume (l'undicesimo) della collana "Alternative" sono entrambi noti studiosi del diritto internazionale dei diritti umani.
Ambedue sono anche da anni impegnati in organizzazioni internazionali di monitoraggio e protezione di tali diritti. Philip Alston e' uno dei massimi esperti mondiali nel campo dei diritti economici, sociali e culturali, ed e' stato per otto anni - dal 1991 al 1998 - presidente del Comitato dell'Onu su questi diritti. Antonio Cassese, giudice, autore di importanti lavori sui diritti umani, ha presieduto per cinque anni - dal 1993 a 1997 - il Tribunale dell'Aja sui crimini nella ex Iugoslavia (International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia).

Gli uomini armati arrivano al tramonto, circondano la casa in cui si trova un'anziana suora cattolica.
È deciso: Leonora Brunetto, che da decenni difende i poveri, i senzaterra, i lavoratori, che da decenni blocca con il corpo e le parole i ladri della terra amazzonica, deve morire.