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Pubblicato su “notizie minime della nonviolenza in cammino” – n. 373 del 22 febbraio 2008

Una rete per salvare le donne dalla violenza sessuale e dai maltrattamenti in famiglia. Una rete di associazioni, di comunità, di centri specialistici, perché Milano e la Lombardia sono tristemente in vetta a tutte le classifiche dei delitti "passionali", degli stupri, delle aggressioni, delle minacce e di quella moderna e sottile forma di persecuzione psicologica esercitata dagli uomini sulle loro ex compagne che si chiama "stalking".

Pubblicato su “Voci e volti della nonviolenza”, n. 152 del 27 febbraio 2008

Partirei da  una proposta semplice, che sembra ovvia ma non lo é: l'idea che vorrei  mettere in pratica nelle liste è l'idea che le donne hanno valore, e che le differenze fra esseri umani, fra uomini e donne, siano esse biologiche o derivazioni culturali, non costituiscono scusante o giustificazione per la discriminazione rivolta contro le donne.

Pubblicata sulla lettera di marzo del circolo ACLi di Cernusco sul Naviglio (Mi)

In questi tempi in cui si parla a proposito e a sproposito dell’aborto e della legge 194, ho sentito l’esigenza di condividere con voi alcune riflessioni. Io credo che tutto il dibattito sia stato affrontato in modo sbagliato. Sono cattolica e, personalmente, non avrei mai abortito. Da giovane ho avuto dei figli e diversi aborti spontanei, che sono stati per me una fonte di sofferenza. Tanto più penso sia molto difficile per una donna decidere di non portare avanti una gravidanza non voluta.

Gli stupratori non nascono tali. Vengono "costruiti", addestrati, come si addestrano i soldati ad uccidere. E la cultura che fa di un uomo uno stupratore è la stessa che "fa" noi tutti/e. Non è una questione femminile, è una questione condivisa, e come tale va affrontata. Molti uomini pensano, e sono sinceri, che la violenza sessuale, quella domestica ed il sessismo siano problemi altrui: segnatamente oggi, dopo gli ultimi fatti di cronaca, è problema/responsabilità dei barbari invasori stranieri.