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In città si stanno moltiplicando i negozi con la vistosa insegna gialla «Compro oro». Erano pressoché sconosciuti fino a un paio di anni fa, ora crescono come funghi: appena un paio in centro, gli altri - decine - nelle ex barriere operaie, Borgo San Paolo, Barriera di Milano, Mirafiori sud... Acquistano tutto, anche le protesi dentarie. D'altra parte Torino ha fatto segnare nel 2010 il non invidiabile primato nella crescita dei pignoramenti di alloggi, con un +54,8% nei primi dieci mesi dell'anno rispetto al già duro 2009. E si calcola - sono dati impressionanti - che un 35-40% dei lavoratori metalmeccanici torinesi abbia fatto ricorso, nell'ultimo biennio, alla cessione del quinto dello stipendio, per pagare le rate in sospeso, o semplicemente per arrivare alla fine del mese.

Il conflitto Fiat-Fiom scoppiato a fine 2010 sul progetto per lo stabilimento di Mirafiori a Torino – che segue l’analoga vicenda per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco - è importante per il futuro economico e sociale del paese. Giornali e tv presentano la versione Fiat, sostenuta anche dal governo, per cui con la crescente competizione internazionale nel mercato dell’auto i lavoratori devono accettare condizioni di lavoro peggiori, la perdita di alcuni diritti, fino all’impossibilità di scegliere in modo democratico i propri rappresentanti sindacali.

La riconversione ecologica del sistema produttivo e del modello di consumo dominanti è un'utopia, come sostiene Asor Rosa sul manifesto del 14.10? Sì, è un'utopia concreta, nel senso che aveva dato a questo termine Alex Langer: un progetto radicalmente alternativo allo stato di cose esistente, ma praticabile. Lo è perché prima o poi - più prima che poi, pochi decenni o pochi anni - il pianeta Terra entrerà in uno stato di sofferenza irreversibile e continuare con l'attuale regime produttivo sarà impossibile. Per la prima volta la questione ambientale si combina in modo incontestabile con quelle dell'occupazione; e con essa del reddito, dei consumi e dell'equità sociale. La vicenda della Fiat di Pomigliano e Termini Imerese rende tutto ciò evidente.

L'aggressione a freddo delle forze dell'ordine al corteo dei lavoratori della EATON di Massa rappresenta una scelta grave e sbagliata da parte di chi aveva la responsabilità della gestione delle forze di polizia, contemporaneamente declassa la questione sociale della difesa del posto di lavoro a mera questione di ordine pubblico.

Vista l'importanza delle quetsioni trattate, pubblichiamo, il testo dell'accordo che la FIAT a firmato con alcune sigle sindacali.
Ci permettiamo solo di segnalare come, in momenti di crisi, in assenza di un'etica dell'economia, i poteri forti abbiano tutte le possibilità di porre in atto forme di ricatto nei confronti dei soggetti più deboli.

Cari Amici
scusate se vi chiedo un piccolo aiuto;
io a altri 1191 colleghi della ditta Agile ex Eutelia una sede è anche a Pregnana Milanese (tutti derivanti da aziende come Olivetti e Bull): a fine anno saremo tutti licenziati probabilmente senza poter usufruire degli ammortizzatori sociali.
Ben presto a noi si uniranno altri 6600 colleghi di Phonomedia uno dei più grandi call-center in Italia.