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Il fascismo non è un'opinione, è un crimine!

Il regime che ne è stato espressione, ha condotto l'Italia alla rovina, ha causato centinaia di migliaia di morti, ha perseguitato gli ebrei e tante altre minoranze.

Ma alcune farneticazioni, figlie di una nostalgia malata, nonostante il passare degli anni hanno continuato ad essere rimasticate nell'ombra. Oggi tentano di circuire le generazioni più giovani, che non conoscono tutto il dolore che ha attraversato la storia, e spargendo odio, alimentando paure e offrendo false ricette di sicurezza, circuiscono gli anziani che hanno dimenticato.

Per difendere la società che a fatica era uscita da tale incubo, la Costituzione vieta la “riorganizzazione del disciolto partito fascista” dettando la disciplina per i reati di apologia e manifestazioni fasciste. No ad associazioni, movimenti, gruppi fascisti. No all’esaltazione pubblica di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo o di idee che abbiano finalità antidemocratiche. Con diverse aggravanti.

Quarant’anni dopo – accorgendosi che il virus non era mai stato debellato del tutto – la legge Mancino (205 del 1993) tornò sul punto dell’articolo 3 della Scelba, allargandola alla discriminazione e all’odio razziale, all’istigazione a compiere atti di violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali e ancora all’associazione con questi fini.

La recrudescenza attuale di politiche di bassa lega, vede l'acuirsi dell'odio e dell'intolleranza proprio intorno a questi temi.

Associazioni e partiti che si rifanno dichiaratamente all'ideologia fascista e alle sue pratiche di controllo sociale si presentano addirittura alle elezioni, chiedono libertà di parola, e denunciano come discriminatorie le leggi che difendono la nostra libertà.

Chiedono la libertà di privarci della libertà.

Non dobbiamo dimenticare la storia, non dobbiamo dimenticare che c'è chi ha dato la vita a suo tempo per liberarci dal giogo del fascismo e del nazismo, non dobbiamo rinnegare l'antifascismo su cui si è basata la riconquista della libertà e la rinascita della vita sociale nel nostro paese.

Non dobbiamo dimenticare, non dobbiamo permettere che ancora una volta si precipiti nell'abisso.

 

Fonte: Post pubblicato su Facebook il 16 febbraio 2018