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L’altro giorno stavo lavorando al bancone del Libra durante un mezzogiorno; come al solito tanta gente, tutto molto informale: insomma un bell’ambiente per lavorare e per fare la pausa pranzo.

Verso fine turno lo vedo entrare e so che sarà un problema.

Giacca stazzonata, faccia segnata da una vita sicuramente difficile, lascia l’idea di un uomo che vive in un auto; ha i movimenti rapidi di un predatore spaventato, sul chi vive.

Lo scorso 30 settembre 2017 una trentina di attivisti, giornalisti, giuristi, cittadini solidali, esponenti di Ong e associazioni si sono incontrati a Milano per dar vita all’Osservatorio proposto dalla Carta di Milano: La solidarietà non è reato, un documento lanciato il 20 maggio 2017 durante la manifestazione “Insieme senza muri”, per tutelare l’onorabilità, la libertà e i diritti della società civile in tutte le sue espressioni umanitarie: quando salva vite in mare; quando protegge e soccorre le persone in difficoltà ai confini; quando vigila sul rispetto del principio di legalità e di uguaglianza; quando denuncia il mancato rispetto dei diritti fondamentali nelle procedure di trattenimento amministrativo e di allontanamento forzato; quando adempie al dovere inderogabile di solidarietà che fonda la Costituzione italiana.

Negli ultimi 5 anni 150 organizzazioni non profit della Toscana hanno avviato al lavoro 180 persone disabili, nonostante gli effetti della crisi economica che ha prodotto tra il 2008 e il 2013 un calo delle assunzioni del 30,5%. Nel nuovo Quaderno Cesvot i dati della ricerca realizzata dall’Istituto per la Ricerca Sociale.

La vita è uguale per tutti! Quando sei nato non puoi più nasconderti

Da sempre mi occupo di sociale e diritti di cittadinanza, studio la materia ricavando elementi di analisi e mutuando concetti da diverse discipline. Partecipo a consulte, Conferenze dei Servizi e alla Società della Salute1. Dal 2001 siedo al tavolo Disabilità. Intervengo ai convegni degli enti pubblici teritoriali: in particolare, sono presente alle iniziative sui temi della disabilità e della salute mentale. Sono socio aggregato AICCeF2. Da poco, ho concluso l'Accademia del Cittadino della R.T. e ho dato la mia disponibilità a partecipare al GART3.

Per padre Ernesto Saksida un minuto di silenzio a Brasilia.

di Mario Pancera

Eravamo a metà degli anni Sessanta. Nella redazione del settimanale «Gente», allora uno dei periodici popolari più letti nelle famiglie italiane (oggi quel mondo è del tutto cambiato), arrivò un prete, magro, sulla quarantina, di modesta statura, vestito da prete come usava allora. L’aveva mandato padre Piero Gheddo, un missionario che era sempre in giro per il mondo e scriveva articoli pieni di notizie su Paesi affamati dai quali si avevano solitamente poche cronache dalle agenzie di stampa. Era uno che si informava. Al telefono mi aveva detto che mi avrebbe mandato un missionario che arrivava dal Brasile dove stava mettendo in piedi una città dei ragazzi, ma aveva avuto un’idea.

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