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Intervento fatto a Caniparola ( Fosdinovo) il 29 novembre per il 79° anniversario del rastrellamento nazi-fascista nella zona

La nostra Costituzione è l'eredità della lotta partigiana, della guerra di liberazione.

E' importante ricordare quello che successe 80 anni fa ed è doveroso continuare a portare avanti le idee e le istanze di libertà , giustizia sociale e pace che hanno mosso i partigiani e la Resistenza. Vorrei oggi parlare di guerra e Pace, perché come dice Papa Francesco, " stiamo vivendo la 3 guerra mondiale a pezzi".

Sulla guerra l' arti. 11 della Costituzione è chiaro " L'Italia ripudia la guerra---" non dice condanna... ma ripudia, un termine molto piu forte.

Proprio perchè avevano vissuto la guerra, i nostri partigiani ne hanno conosciuto gli orrori ,e questo spiega la chiarezza senza mezzi termini, dell'articolo 11 della costituzione.

Perche dalla seconda guerra mondiale le guerre non si combattono solo al fronte, e tra gli eserciti, ma coinvolgono i civili; con i bombardamenti aerei si colpiscono le città, le persone comuni . Oggi oltre il 90 % delle vittime nelle guerre attuali, sono civili. Per questo nella nostra costituzione la condanna della guerra è così forte e viene usato il termine RIPUDIO.

Dopo la seconda guerra mondiale si è sentita la necessità di mettere anche delle " regole" alle guerre, per attutirne gli orrori, per tutelare i più deboli e innocenti: le donne e i bambini .

Nelle azioni militari si applicano le 4 convenzioni di Ginevra, e altri protocolli.

I diritti umani che non possono essere violati in tempo di guerra, per il non rispetto dei quali si è deferiti alla corte penale dell'Aia , sono: l'assassinio e la mutilazione di bambini e bambine, gli attacchi a scuole e ospedali, gli stupri e altri tipi di violenza sessuale, il sequestro di bambini e la negazione di aiuti umanitari.

Oggi nelle guerre recenti, non ci sono più regole: non ci sono mai state regole nelle azioni terroristiche che volutamente vanno a colpire persone, civili, ammazzati nella loro quotidianità. Sono saltate in maniera impunita, anche le regole della guerra convenzionale, lo abbiamo visto bene nella guerra di Israele a Gaza: colpiti i civili, bombardate chiese, scuole ospedali, tolti i beni di prima necessità. acqua luce.... e questo è molto molto grave...per questo il nostro no alla guerra, il nostro ripudio della guerra deve essere ancora più forte e convinto.

E il ripudio della guerra passa dal disarmo, non ci sono scorciatoie. Il tema del disarmo a partire dalla riduzione delle spese militari, dall'istituzione anche a livello europeo, dei corpi civili di pace, dall'adesione dell'Italia al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari ( in questi giorni c'è la conferenza internazionale e l'Italia anche come uditrice, ha rifiutato di partecipare..) dallo studio di azioni diplomatiche di interposizione e non violente.. deve diventare centrale per una politica che voglia portare davvero ad una convivenza sicura per tutti in popoli.

Investire nelle armi è anche un pessimo affare, E' uscito in questi giorni uno studio di Greenpeace che denuncia che in Italia si è speso negli ultimi 10 anni il 132% in piu per armamenti; nel rapporto si aggiunge: " Un miliardo investito nella difesa crea 3000 nuovi posti di lavoro, se il miliardo fosse investito nell'educazione, avremo 14 mila posti di lavoro in più, 10 mila nell'ambiente, 12 mila in sanità... Ancora prima di conoscere il rapporto , lo abbiamo detto

tante volte che le risorse spese in armamenti avrebbero potuto essere investite in sanità, scuola, lavoro

Le nazioni Nato della Ue spendono l’1,8% del loro Pil per le forze armate, e vogliono arrivare all'obiettivo del 2% del Pil, quindi questi investimenti in armi aumenteranno....

C'è un altro aspetto della guerra, subdolo e nocivo, l'aspetto culturale: in tempo di guerra , per preparare una guerra occorre ridurre le libertà democratiche, il libero pensiero, occorre sempre paventare un pericolo, individuare un nemico , un nemico interno che attenta alle nostre vite , alla nostra sicurezza e tranquillità, e da noi è lo straniero ( i nostri confini, i confini europei sono militarizzati non solo con km di mura, ma strumenti più moderni come i droni, i raggi laser, i sistemi biometrici...il nostro mare non ha mura ma spesso è direttamente una tomba. ) Poi ci sono le guerre esterne per le quali dobbiamo schierarci: non si può dissentire, il pensiero è unico, occorre solo obbedire, non si possono avere dubbi...( ricordate allo scoppio della guerra ucraina Russia, il trattamento subito nei media, tv e giornali , per i pacifisti, giornalisti, preti.. che dissentivano dall'invio di armi? tacitati come filoputiniani...)

Oggi, l' eredità che abbiamo avuto dai partigiani, uno stato libero e democratico, va nutrita e rafforzata, occorre l'impegno di tutti e tutte perché sia applicata la Costituzione, e il tema della Pace, a partire dall'applicazione dell'articolo 11, " L'Italia ripudia la guerra" può e deve diventare la cornice per un 'altra visione del mondo ,giusto e solidale che consegna una prospettiva di futuro per tutti ma sopratutto per le giovani generazioni. Lo dobbiamo ai nostri partigiani perché il loro sacrificio non sia stato vano.

Nell’ultimo decennio le spese militari dei Paesi Nato della Ue sono aumentate di quasi il 50%, dai 145 miliardi di euro nel 2014 a una previsione di bilancio di 215 nel 2023: più del Pil annuale del Portogallo. Con la guerra in Ucraina le spese militari per il 2023 dovrebbero aumentare di quasi il 10% rispetto al 2022.

In Italia dal 2013, denuncia Greenpeace, si è speso il 132% in più per gli armamenti. La politica doveva essere distratta nel non dirci in maniera così chiara ed esplicita cosa è acceduto negli ultimi dieci anni, e non solo da destra.

Valutazione politico economica chiave: un miliardo investito nella Difesa crea 3mila nuovi posti di lavoro, nell’educazione 14mila, 10mila nell’ambiente.

Uno scarto ancora maggiore sull’occupazione: se nella difesa 1.000 milioni creano 3 mila nuovi posti di lavoro, nell’istruzione sarebbero quasi 14 mila, nella sanità più di 12 mila e quasi 10 mila nella protezione ambientale. Circa il quadruplo. Senza dubbio un pessimo investimento.

Puo uscire la guerra dalla storia? pensiamo di si, come siamo arrivati a condannare e punire l'omicidio individuale, se una persona ammazza un'altra persona, con l attenuante della legittima difesa , che è anche questa regolamentata, viene punito e finisce in carcere. perchè la guerra che è la decisione di fare un omicidio collettivo, perchè non è altrettanto condannata?


Tanti interessi:

le guerre in africa a difesa per accaparramento delle materie prime

gli interessi dell'industria bellica, dei trafficanti di armi....

Locandina: https://www.aadp.it/edocman/aadp/iniziative/2023/evento3609.pdf