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Pubblichiamo la postfazione di Anna Delfina Arcostanzo al libro “Gaza e l'industria israeliana della violenza” di Enrico Bartolomei, Diana Carminati, Alfredo Tradardi – edizione Derive Approdi, come contributo significativo a riflettere sul nostro approccio alle questioni geopolitiche.

Non c’è un perché da assecondare quando si apprende la notizia di un’uccisione. Non può mai esserci, perché uccidere, per qualsiasi malsana ragione, significa sempre e innanzitutto azzerare la vita. Di un innocente, di un aggressore, di un vero o presunto terrorista. Comunque di una persona.

Non c’è una conta degli uccisi da iniziare quando si innesca un’escalation di violenza sanguinaria, anche quando le disparità numeriche sono evidenti e ripetute nel tempo.