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Fare i conti con la memoria

A Sant'Anna di Stazzema un gruppo di tedeschi in visita al Museo della Resistenza ha protestato contro la decisione della Procura giudiziaria di Stoccarda che ha archiviato le indagini contro i soldati delle SS che il 12 agosto 1944 trucidarono centinaia di persone, tra cui donne e bambini.

Un vero e proprio crimine contro l'umanità che è imprescrittibile.

Di questi giorni è poi la notizia che il Presidente del Parlamento europeo Schulz si è detto addolorato della decisione di archiviazione dei processi presi dalla Procura tedesca.

Dalla Germania a livello governativo è emersa sfacciatamente una realpolitick da contestare perché dimostra che non si vorrebbe più tornare sui fatti e quindi mai definire compiutamente la verità.

I nostri politici e governanti tecncii in questa fase di crisi economica e di subalternità alla Germania si prostrano codini a queste scelte, e non possiamo certo aspettarci dal professor Monti degli scatti d'orgoglio.

Ma anche il messaggio di Napoletano, pur avendo un timbro passionale per cui non se ne contesta la sincerità, rileva una moderazione che non è sufficiente a cambiare le cose.

Oggi più che mai è doveroso che i nostri politici e i nostri governanti gridino con forza al Governo Tedesco ed ai suoi giudici, la richiesta irrevocabile di verità, che non è per niente collegata al discorso dei rimborsi economici per i famigliari, se mai la grande paura fosse quella. Lo impone il fatto rilevante che la decisione della Procura tedesca, avallata se non richiesta dal Governo di quel paese, è una grave ricusazione della sovranità e della correttezza della giustizia militare italiana, per la quale anche se in grave ritardo i processi sono stati in parte svolti e sono state sancite delle condanne, in alcuni casi anche per rei confessi!

Se i nostri governanti non faranno questo si ricadrà ancora una volta nei meandri della ragion di stato che crearono il famoso Armadio della Vergogna, cioè l'occultamento di fascicoli processuali relativi a stragi e eccidi nazifascisti compiuti in Italia nel 1943-45, e che si basarono

sull'opportunità democratica di non attaccare la Germana in una fase di avvicinamento politico come il Patto Atlantico, e sulla paura di dover scontare come italiani le stesse identiche denunce per crimini contro l'umanità fatti dai nostri militari in Jugoslavia, Albania e Grecia.

Per far questo occorre collegarsi soprattutto a quel popolo tedesco che come i dimostranti di Sant'Anna i conti con la memoria li ha fatti e pretende di farli ufficialmente, proprio in ragione della maturazione della coscienza collettiva di un popolo

L'amico Roberto Oligeri, figlio di una delle vittime di San Terenzo in provincia di MS, che da decenni porta avanti il discorso sulle necessità della verifica giudiziaria dei fatti, ha sviluppato una grossa rete di contatti con la Germania, addirittura anche con figli di soldati tedeschi che alle stragi parteciparono. Proprio in ragione di tali contatti diretti da lui sappiamo che nella società tedesca è molto viva la consapevolezza e la volontà di fare i conti con la storia, sappiamo che questa coscienza è diffusa non solo nelle frange politiche della sinistra radicale, ma anche nelle componenti moderate democratiche e liberali, sappiamo anche così che la magistratura tedesca è molto legata alla volontà della politica governativa (e questo in tanto vituperio qualcosa a nostro vantaggio possiamo quindi rivendicarlo), Sappiamo infine che c'è un gruppo denominato "Senza Pace" che opera da anni alla diffusione delle notizie relative ai processi svolti in Italia, e che promuove azioni anche eclatanti di informazione come la diffusione in certe città, nei quartieri dove vivono, di volantini con tanto di fotografìa dei soldati criminali condannati, nei quali si scrive: questo signore è un nostro criminale di guerra, abita in questa strada, al questo numero.

A fare qualcosa del genere in Italia si sarebbe tacciati come minimo di essere dei populisti, se non peggio di fomentare la vendetta ed il sangue.

Invece semplicemente tali denunce rappresentano il grido inascoltato e tragico alla verità, ciò che da sempre doveva essere fatto, senza remore e senza vergogna.

Impariamo dunque da questi tedeschi cosa significhi fino in fondo cittadinanza democratica e verità storica!

 

Massa 13 Ottobre 2012

Comitato Direttivo Sezione Anpi Massa

Per informazioni Nino Ianni 3475819287