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Le larghe intese: la Costituzione è cosa nostra

Grazie a soli 4 voti che hanno permesso di raggiungere la maggioranza dei 2/3, il Senato approva in terza lettura il ddl costituzionale che istituisce il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Con questa deliberazione il Senato ha votato definitivamente la deroga che permette di aggirare l'art. 138, ossia di ignorare le regole che la Costituzione prevede per modificare la Costituzione stessa.
La maggioranza qualificata impedisce infatti il ricorso al referendum sulla deroga al 138.
E' una gravissima violazione della Costituzione compiuta in Parlamento dalla maggioranza delle "larghe intese", destinata a spalancare le porte alle manipolazioni successive.
La possibilità di sottoporre a referendum le modifiche costituzionali di merito, prevista con la norma approvata qualunque sia la maggioranza parlamentare,  non diminuisce il danno preliminare oggi arrecato alla Carta. Non è chiaro infatti se alla fine il referendum potrà avvenire su singole norme approvate o su tutto il pacchetto di riforme, che potrebbe, ad esempio, significare opporsi anche a provvedimenti "popolari" quali legge elettorale e riduzione del numero dei parlamentari.

Ora possiamo dire, a ragion veduta, che "il re-PD è nudo". A cosa si riduce, davanti a scelte come questa,  tutto il dissenso interno? A 5 (cinque) senatori,: 1 astenuto e 4 che non hanno partecipato al voto!


A.L.B.A. - Comitato Operativo Nazionale