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Il G8 di Genova 2001 nei miei ricordi

20 anni fa dal 19 al 22 luglio, il G8 a Genova. Ecco la mia esperienza su cosa avvenne.

Alla guida del Paese c’era un governo di destra fatto dal partito azienda Forza Italia, Dai fascisti di Alleanza Nazionale , dai leghisti. Con Berlusconi Premier, Fini vice-premier , Bossi e Meloni ministri, Scaiola ministro degli interni.

Per contrastare le politiche liberiste e guerrafondaie dei governi degli otto Paesi del Mondo maggiormente industrializzati (Italia, Francia, Canada , USA, Regno Unito, Giappone, Russia, Germania) riuniti in quei giorni a Genova, il Genoa Social Forum , i movimenti internazionali No-Global e molte associazioni pacifiste, diedero vita a grandi manifestazioni e a dibattiti con proposte sulle questioni dello sviluppo economico compatibile con i diritti umani , del lavoro e con l’ambiente, sulle questioni della pace, nonché grandi manifestazioni di dissenso con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone.

Durante le manifestazioni, Berlusconi disse : “ Chi si oppone al G8, non combatte otto protagonisti eletti nei loro Paesi, ma combatte l’occidente, combatte la sua filosofia, combatte la libera iniziativa e il libero mercato. Solo nel libero mercato ci può essere una ricchezza che aumenta per tutti... chi lo contesta sono solo comunisti ”...

In quei giorni ci furono grandi manifestazioni di popolo , alle quali si infiltrarono anche circa 2000 Blak Blok, con le tute nere, credo veri e propri infiltrati al servizio delle forze dell'ordine, lasciati liberi di fare violenze al fine di imporre successivamente una svolta autoritaria e repressiva da parte della polizia su ordine di Fini e Scaiola, con i massacri dei partecipanti avvenuti durante le manifestazioni e soprattutto alla scuola Diaz e nella caserma Bolzaneto di Genova e con l’annullamento della Costituzione.

Questi in sintesi fatti nei miei ricordi:

Il venerdì 20 luglio ci fu una giornata di “guerriglia” contro il concentramento del Genoa Social Forum, dove un carabiniere sparò uccidendo Carlo Giuliani, un ragazzo di 20 anni pacifista che manifestava.

Il giorno successivo 21 luglio, si tenne una grande manifestazione, alla quale vi partecipai a nome della FIOM Regionale Toscana, mentre la CGIL Nazionale e Regionale non aderì. Da Lucca furono fatti alcuni pulman.

Alla manifestazione del 21 luglio , vi parteciparono circa 300.000 persone. Non si erano m ai viste tante persone in una manifestazione non organizzata dai sindacati o dall’ex PCI. Osservavo il corteo dal suo inizio e mi sembrava una festa, la gente dalle case lanciava acqua fresca sui manifestanti, vi erano concerti, bande che suonavano, ecc...

Ricordo che arrivati davanti a piazza Kennedy vidi che c’erano scontri, non riuscendo a passare mi infilai dentro piazza Kennedy, ma anche li tiravano lacrimogeni, per cui mi rifugiai sugli scogli, con tanta altra gente. Con altri compagni aggirammo quella zona ed andammo più avanti. In corso Torino scopriamo che il corteo era stato tagliato in due dalla carica delle forze del “disordine”.

Più avanti c’era il corteo delle tute bianche (alcune frange di dimostranti più radicali) che cercavano di sfondare il blocco, ai quali ci unimmo.

Arriviamo all'incrocio tra corso Torino e corso Buenos Aires, ed era l'inferno... ho assistito a cariche della polizia contro manifestanti, molto violente i lacrimogeni il più delle volte sparati ad altezza uomo, le cariche sono disordinate e senza senso.

Ed allora ci spostammo nelle retrovie delle forze dell'ordine, che ad un certo punto vedo prendere una tuta bianca in sei, la scaraventano su un portone e cominciano a picchiarla, calci, manganellate, pugni, sono sconcertato ed assieme ad altre in 20 o 30 persone, e passanti, cominciammo a chiedere di smetterla, “basta” urlavamo con le mani alzate.... Infine lo portano dentro al cellulare continuando a picchiarlo. A quel punto, una ragazza si avvicina “troppo” con le mani alzate ai picchiatori e viene presa da un carabiniere senza casco e tenuta antisommossa, viene scaraventata su una panchina e riceve calci e manganellate sulla schiena e dopo lasciano andare... un compagno aveva il numero del cell. dei medici del social Forum, chiamò e dopo 10 minuti, arrivò una dottoressa per prestargli le prime cure .

Il corteo con la grande manifestazione riprese il suo cammino sempre con interruzioni e difficoltà dovute alle cariche della polizia.

La giornata era terminata erano circa le 19, ed assieme ad altri compagni rientrammo nel parcheggio dei pullman per ritornare a Lucca .

Ma i fatti più sconvolgenti avverranno solo nella notte.

L'irruzione della polizia nella scuola, che ospitava i manifestanti legati al Genoa Social Forum, dopo il summit del G8, avvenne pochi minuti prima della mezzanotte. A dare il via all'irruzione fu per primo il VII Reparto mobile di Roma, seguiti da agenti appartenenti alla DIGOS e poi da altri agenti delle singole questure e commissariati mai del tutto definiti, mentre i Battaglioni dei Carabinieri non parteciparono attivamente all'irruzione, come dimostrato da numerosi video, ma si limitarono a circondare il perimetro e le zone adiacenti alla scuola.

I fatti della scuola Diaz : all'operazione di polizia presero parte 346 poliziotti massacratori, mentre 149 carabinieri non parteciparono fisicamente al massacro ma restarono a pattugliare all’esterno la scuola facendo da supporto operativo .

Furono fermati 93 attivisti e massacrati senza pietà . Furono portati in ospedale 82 feriti, molti in gravi condizioni tre in prognosi riservata e uno in coma profondo. L'attacco fu condotto contro un centinaio di pacifici manifestanti, accampati all'interno del centro operativo per passare la notte. Molti furono curati in modo sbrigativo in ospedale e dopo condotti nella caserma Bolzaneto assieme ad altri , dove continuarono a subire torture tremende.

ella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto, continuarono a torturare i manifestanti ,ed alcune ragazze furono anche stuprate .

Successivamente , le immagini riprese da alcuni giornalisti nella notte , fecero il giro del mondo.

Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra, per quello che fu definito un pestaggio da "macelleria messicana” dal vicequestore Michelangelo Fournier.

I procedimenti penali contro i responsabili delle violenze delle torture, stupri e massacri , nonché accusati di aver nascosto le verità e deviato con falsi attestati (come quelle delle presunte molotov all’interno della scuola Diaz, che in realtà furono messe di proposito dalla polizia), si sono svolti nei successivi tredici anni, conclusi con assoluzioni di quasi tutti i poliziotti , dovute all'impossibilità di individuare i diretti responsabili delle torture, in quanto avevano il volto coperto dai caschi, o per l'intervenuta prescrizione dei reati.

Nella sentenza di primo grado Svolta Il giorno 13 novembre 2008 Vengono condannati solo: Vincenzo Canterini (4 anni), al tempo comandante del Reparto mobile di Roma, che fu il primo gruppo a fare irruzione nell'istituto e diversi suoi sottoposti ,tra cui Michelangelo Fournier, che definì la situazione nella Diaz "macelleria messicana", condannato a 2 anni, Condannati anche Michele Burgio 2 anni e 6 mesi e Pietro Troiani 3 anni per aver rispettivamente trasportato e introdotto all'interno dell'edificio le due Molotov.

Assolti invece tutti i vertici delle forze dell'ordine presenti durante il fatto e i responsabili che firmarono i verbali dell'operazione poi rivelatisi falsi.

Nella sentenza di (appello)secondo grado: Il 18 maggio 2010 la terza sezione della Corte d'Appello di Genova ha riformato la sentenza di primo grado condannando tutti i vertici della catena di comando della Polizia che erano stati assolti nel precedente giudizio. In totale sono stati condannati 25 imputati su 28, per una condanna complessiva a oltre 98 anni e 3 mesi di reclusione.

In particolare, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini fu condannato a cinque anni, il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri e l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi a quattro anni ciascuno, l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola e l'ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi entrambi a tre anni e otto mesi. Un dirigente della Polizia, Pietro Troiani, accusato con Michele Burgio di aver materialmente introdotto le Molotov nella scuola, è stato condannato a tre anni e nove mesi.

Tra i condannati in primo grado, sono stati assolti per intervenuta prescrizione l'ex vice dirigente del reparto mobile di Roma Michelangelo Fournier e l'ex sovrintendente capo di Catanzaro Luigi Fazio.

L'udienza in Cassazione: Il 5 luglio la Cassazione conferma in via definitiva le condanne per falso aggravato, confermando l'impianto accusatorio della Corte d'Appello. Convalida così la condanna a 4 anni per Francesco Grattieri che nel frattempo aveva fatto carriera, e era diventato capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia.

Convalida anche i 4 anni per Giovanni Luperi vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, in seguito ha fatto carriera diventando capo del reparto analisi dell'Aisi.

Tre anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, anche lui ha fatto carriera ed era diventato capo servizio centrale operativo.

Il capo della squadra mobile di Firenze Filippo Ferri, è stato condannato in via definitiva per falso aggravato, a 3 anni e 8 mesi e all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni... Ma nessuno di loro andrà mai in galera.

In parte convalidata (3 anni e 6 mesi) anche la condanna a 5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma, ma con sentenza prescritta per il reato di lesioni gravi la cui presenza aveva portato alla condanna da 5 anni in appello, prescritti anche , i reati di lesioni gravi contestati a nove agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all'epoca dei fatti.

Gilberto Caldarozzi, vicedirettore al Servizio centrale operativo di polizia, è stato assunto come consulente alla Finmeccanica . De Gennaro capo ella polizia ai tempi del G8, ha fatto carriera e è stato nominato vice-capo della Direzione Investigativa Antimafia nel 2017.

Pasquale Troiani e Salvatore Gava dopo aver scontato la loro pena in libertà, sono rientrati in polizia, passando alla polizia stradale per poi fare carriera fino a diventare entrambi vicequestore nel 2020.

Il 22 giugno 2017, Corte di Giustizia Europea, ha condannato l'Italia per i fatti della scuola Diaz, riconoscendo che le leggi dello Stato risultano inadeguate a punire e a prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell’ordine.

PERSONALMENTE PENSO Che quello che è avvenuto a Genova , con l’azione repressiva in occasione del G8 2001, faceva parte di un Piano Internazionale a guida USA, per mutare la fase , che vedeva vincere i NO Global ...ed anche la “militarizzazione del conflitto” con i Blak Blok , era funzionale alla successiva repressione messa in campo dallo Stato Italiano e la sua polizia , con la sospensione di ogni garanzia costituzionale.

Umberto Franchi

Lucca, 16 luglio 2021