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Quale autunno caldo ci aspetterà? Cosa succederà a Lucca , in toscana , in italia dopo la fine della CIG e lo sblocco dei licenziamenti?

Il presidente di Confindustria Bonomi, lo ha detto con chiarezza che vuole :

  • Lo sblocco del decreto governativo, sui licenziamenti per dare il via alla libertà di licenziare in ogni azienda;

  • Chiede la fine del reddito di cittadinanza e la riduzione della Cassa Integrazione solo per tempi brevi per poi procedere ai licenziamenti;

  • Vuole la fine del CCNL e la possibilità di rinnovare i Contratti solo per derogare regole e normative esistenti al fine di rendere tutto il lavoro flessibile, precario, frantumato al fine di risparmiare sul costo del lavoro...con gravi danni sulla qualità del lavoro e sulla vita di chi è precario o disoccupato ;

  • Ritiene che i salari siano alti e che gli incrementi salariali possono esserci a livello aziendale ma solo legati agli incrementi individuai per unità di prodotto;

  • vuole espandere possibilità svolgere il lavoro in appalto con paghe inferiori o esternalizzarlo in piccole aziende con lavoratori .. ;

  • Bonomi chiede anche la soppressione dell’Irap alle imprese, facendo così mancare le risorse allo Stato per la Sanità pubblica;

  • Chiede che lo Stato si faccia carico del salvataggio delle aziende , ma la gestione delle medesime ed i profitti devono andare ai privato e non allo Stato

Ecco se qualcuno pensava che dopo il covid niente sarebbe tornato come prima , è servito, Bonomi propone di cambiare ma per tornare peggio di prima.... per cui anche a Lucca si prevedono entro fine anno si prevedono molti licenziamenti , crescita del lavoro precario, crescita delle disuguaglianze crescita una di lavoratori subordinati e ricattati, crescita della povertà .

MA PER FERMARE QUESTA DERIVA COSA E’ POSSIBILE FARE NELLA NOSTRA PROVINCIA DI LUCCA ?

Anche in provincia di Lucca, come nel resto d’Italia C’è bisogno di cambiare il modello sociale di produzione e di consumo... del rilancio di uno sviluppo equilibrato nel territorio... della ricostruzione del sistema Sanitario pubblico, della scuola pubblica da risanare e che sia capace di formare in funzione dell’Uomo e non del profitto privato... dell’intervento dello Stato in economia per indirizzare la qualità dello sviluppo compatibile con l’ambiente attraverso una riconversione economica/industriale .

NELLO SPECIFICO A LIVELLO LOCALE C’E’ BISOGNO :

1) progetti di lavoro a cura degli Enti locali, da rendere subito esecutivi, per ridurre drasticamente la disoccupazione di giovani ed anziani con particolare riferimento alla riqualificazione delle periferie urbane, al riassetto idrogeologico del territorio, alle bonifiche ambientali. Si tratta quindi di definire un Piano di risanamento del territorio , oggi molto fragile e soggetto a crolli continui, con la pulizia dei fiumi e dei fossi, con l’espansione e risanamento idrogeologico, per rimettere a verde ed a cultura intere zone agricole ;

2) Va attuato Il risanamento delle scuole mettendole in regola anche con il “esto Unico Sulla Prevenzione e Sicurezza”.. nonché il risanamento delle abitazioni, dei beni pubblici e delle opere artistiche monumentali presenti nei Comuni e nella Provincia di Lucca;

3) Riprendere con forza le iniziative da parte dei comuni e delle provincie interessate a sostegno del doppio binario ferroviario sulle linee Firenze/Lucca/Viareggio, Lucca/Aulla, Lucca/Pisa ... ciò al fine di ottenere le risorse necessarie anche utilizzando i fondi del Europei del Recovery Fund;

4) Servono forme di presalario tale da poter sostenere il costo dei trasporti, dei libri, dei pasti e dell’alloggio per i giovani studenti universitari o in cerca di occupazione o con occupazione saltuaria o precaria, per un certo numero di anni .

Ma assieme ai quattro punti di cui sopra è necessaria anche una iniziativa più generale attraverso “Un nuovo patto Generazionale “ che sia capace di intraprendere azioni di giustizia sociale per :

  • Un sistema pensionistico con l’ effettiva abolizione della controriforma Monti-Fornero e con una pensione calcolata all’80% delle retribuzioni medie degli ultimi tre anni

  • Con l’età pensionabile massima a 60 anni o 35 di contributi. Così si possono liberare spazi per garantire nuova e buona occupazione ;

  • Con un reale recupero ed un forte aumento del potere d’acquisto dei salari ( tra i più bassi d’Europa ) e delle pensioni almeno pari al 30%, (tenendo conto che nella provincia di Lucca sette pensioni su dieci sono sotto i mille euro lordi mensili;

  • Con la piena applicazione della legge 833 del 1978 ( storica riforma sanitaria ) per un sistema sanitario pubblico e gratuito, per la tutela e prevenzione della salute fisica e psichica universale;

  • La drastica riduzione degli orari di lavoro a parità di salario

Credo che In questo quadro , non basta più parlare della crisi economica generata dalla pandemia.

Siamo in settembre del 2020 e non solo a Lucca, in Toscana, ma a livello Di Paese Italia, ancora non è sato fatto un vero piano, per capire come verranno spesi i 209 miliardi del Recovery Fund... ed anche lo scostamento di bilancio di 25 miliardi approvato dal parlamento, sembra che giochi tutto in difesa con il rinnovo della CIG per evitare i licenziamenti e con incentivi alle imprese che trasformano i contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato ... cose utili ma del tutto insufficienti

Ecco , è su questo piano che le forze sociali, sindacali, politiche, amministrative, le Istituzioni della nostra Provincia dovrebbero confrontarsi ed intraprendere da subito le appropriate iniziative anche e soprattutto con il sostegno della lotta dei lavoratori...

Ma dubito che ci sia questa volontà ... ma questa volta l’inerzia potrebbe portare in tempi brevi ad un disastro sociale quindi ed ancora una volta la responsabilità non sarebbe del destino cinico e baro... ma dall’incapacità delle forze preposte già menzionate di capire la realtà ed agire !

Umberto Franchi

Lucca 7 settembre 2020