Luciana Quaia, Alzheimer e riabilitazione cognitiva. Esercizi, attivita' e progetti per stimolare la memoria, Carocci, Roma 2006.
Un libro per operatori e per familiari Una penetrazione nella persona attraversata dalla malattia, una comprensione significativa delle difficolta' e delle perdite, dei problemi e dei bisogni non ridotti a sintomo, una capacita' di vedere e di toccare il dolore riconoscendo che e' possibile accompagnare tutte le perdite restituendo dignita', che un’altra relazione e' possibile e che ad ogni perdita diventa sempre altra e piu' profonda e piu' intima e più solidale e che dentro la relazione, sempre piu' avvinghiata, c’e' una possibilita' di felicita' per entrambi: il caregiver e la persona provata dalla malattia che non si disumanizza, non viene diminuita, non viene offesa, non sfregiata proprio perche', e solo se, rimane l’Amato, l’Altro con la A maiuscola, l’Ascoltato.
Qui la felicita' e' sfrondata da inutili suppellettili. Resa totale dal dolore. Fino all’ultima perdita.
Ma il libro non e' soltanto una prospettiva, uno sguardo, una costruzione di senso: e' anche uno strumento.
Uno strumento che aiuta a comprendere i processi e le dinamiche di funzionamento della persona aggredita dalla malattia e dalle progressive perdite.
Aiuta quindi un pensiero accogliente sulla e della persona malata fornendo categorie interpretative.
Ma soprattutto sostiene un pensiero e, magari un ripensamento del ruolo del caregiver, perche' possa affinare e armonizzare la qualita' delle proprie risposte con i bisogni, gli stati d’animo, il disagio provato dal soggetto di cura. In questa impostazione i disturbi del comportamento sono riletti non come sintomo della malattia o di un "paziente difficile" ma come il segnale di una inadeguatezza del processo di armonizzazione nella relazione di cura. La cifra di una interazione efficace e' piuttosto individuata in una prospettiva in cui "Il sorriso, la complicita', l’intimita', l’ironia, la leggerezza, la giocosita' sono invece gli ingredienti essenziali per promuovere benessere e serenita' in entrambe le persone coinvolte".
Il caregiver come compagno dunque, ma compagno impegnato ad attivare risorse, coniugando la comprensione del "cosa" fare alla comprensione del "come": sia in termini di procedure (semplificazione, caratteristiche percettive, possibilita' di successo) sia in termini di clima (modalita' di motivazione, gratificazione e divertimento reciproco nella gestione dell’attivita').
Tuttavia, al di la' di ogni aspetto tecnico, la cornice entro cui si muove anche la stimolazione cognitiva rimane data dal fatto che "e' curativa perche' chi la utilizza dedica tempo, attenzione e amore a chi e' piu' in difficolta'".
Infine, il libro costituisce anche un supporto tecnico in quanto, dopo aver delineato in modo fluido e comprensibile i diversi tipi di memoria che caratterizzano il funzionamento della mente umana, propone in modo chiaro e realizzabile una serie di attivita' che costituiscono una buona riserva di spunti operativi che ciascuno puo' riadattare alle proprie esigenze.
Alzheimer e riabilitazione cognitiva. Esercizi, attivita' e progetti per stimolare la
- Luciana Quaia
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