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In copertina parla una foto silenziosa: la bambina che, a Sarajevo, nella casa distrutta, protegge il suo bambolotto, con le manine raccolte e col bacio. È delicata e forte come la pace, fragile, timida, e felice, e vigile. Le fai subito un monumento (cioè: ammonimento), che non chiede piazza né marmo, ma solo il tuo sguardo nel suo sguardo, perché ti rimanga dentro, con la tenacia della speranza mai rassegnata.

Cari amici, con piacere vi comunico che è appena uscito il secondo testo dell’archivio di “Accade in Sicilia”, su L’affare Giuliano. Il libro, come il precedente, è cartaceo (euro 24) e in formato digitale (euro 9),

Ho letto un librino godibilissimo “Facciamo da soli”, di Francesco Gesualdi, Altreconomia edizioni. Il sottotitolo recita “Per uscire dalla crisi, oltre il mito della crescita: ripartiamo dal lavoro e riprendiamoci l’economia”. E’ un libro semplice ed offre anche dati economici, pur affermando giustamente che non contano. Dice la sua anche su un tema ostico e rivoluzionario come la rinegoziazione del debito pubblico, ma il suo succo sta nella parola d’ordine di avvicinare luogo di produzione e consumatore, il che rappresenta una profonda filosofia. Insomma è un libro importante, ed ha la grande dote di essere breve, meglio di un sunto è preferibile quindi una segnalazione e un rinvio diretto alla sua lettura.

Il tormento creativo di un credente nella pace come progetto educativo, azione politica, civiltà del diritto, shalom messianico, convivialità delle differenze.
Idee e azioni, sofferenze e attese, emozioni e speranze di un profeta lucido e realista che viene dal futuro.