"Beneficenza e sport", questo era il titolo comparso su "La Nazione" di sabato 12 novembre, con il quale si preannunciava lo svolgimento di una gara di softair al Pasquilio a favore di Telethon.
Più che di solidarietà si tratta, di "beneficenza e... gioco di guerra", perché di questo si tratta quando parliamo di softair.
Se da un lato il giocare a soldati e cow-boy da bambini, utilizzando gli strumenti costruiti, fantasiosi, può sicuramente aiutare a riproporre nel gioco le narrazioni fantastiche, quando queste invece si avvallano di strumenti sempre più “realistici” e sopratutto quando questo diventa il gioco di adulti qualche interrogativo viene naturale porselo.
Non è il solito giocare a “Risiko”, è la rappresentazione “realistica” della guerra, resa “accettabile” semplicemente da una cultura che, inevitabilmente, “legittima” la guerra, depauperandola di tutta la tragicità e ingiustizia di cui è portatrice.
In questi anni tutto è stato “liberato”, dal fascismo alla la guerra, attraversando la violenza.
Connettere poi il valore della “solidarietà” con questa cultura che in qualche modo “rende ludica” la violenza degli adulti ci appare stridente, quanto meno da rifletterci sopra, anche da parte di chi raccoglie fondi per aiutare la vita.
In questa cultura nella quale tutto subisce revisionismo e tutto si mescola perdendo identità, smarrendo la memoria, ci sembra davvero grave che amministrazioni di sinistra, che dovrebbero salvaguardare questa identità antifascista e contro la guerra su cui si fonda la nostra Costituzione e il nostro paese, permettano lo svolgimento di questo sinistro gioco proprio al Pasquilio, la terra attraversata dalla “linea gotica”, che ha visto violenze orribili contro la popolazione civile (Sant'Anna di Stazzema, Forno a Massa...) e scontri terribili tra gli eserciti fascisti e nazisti e le forze partigiane.
Ci sembra che tutto ciò “violenti” ulteriormente la sofferenza di questa terra, degli anziani che ancora la narrano... e che, in qualche modo, contribuisca davvero a smarrire la memoria fondativa della nostra convivenza nazionale e locale.
Accademia Apuana della Pace
La Pietra Vivente
Comunicato Stampa inviato per e-mail a:
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