• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chi chiede condivisione impari a praticarla!

Siamo pienamente d'accordo con le parole del Sindaco Persiani rivolte alla giunta della Regione Toscana: «capisco che quello dell’immigrazione e dell’accoglienza siano temi molto complessi, delicati e divisivi, ma proprio per questo sarebbe auspicabile che le decisioni a livello regionale venissero assunte attraverso un confronto democratico e non con atto d’imperio».

Queste dichiarazioni appaiono però vergognose alla luce del fatto che lo stesso Sindaco si è sottratto completamente ad un confronto democratico con i cittadini e con le associazioni quando, a pochi giorni dall'insediamento, ha deciso unilateralmente di uscire dal progetto SPRAR.

Un confronto chiesto dalla nostra rete di associazioni e cittadini a fine giugno e che ad oggi, dopo più di sei mesi, non è stato ancora neanche fissato. Di fronte ad una nostra richiesta delle motivazioni di un rifiuto ad un confronto democratico, il primo cittadino ha addotto come motivazioni di non aver avuto tempo! Per usare le parole del Sindaco, riteniamo che questo sia "uno strappo gravissimo che non può non essere stigmatizzato fermamente, tenuto conto che" la legge obbliga il primo cittadino ad ascoltare la cittadinanza.

Entrando nel merito del decreto "insicurezza", questo comporta e comporterà problemi alla collettività in quanto diverse persone si troveranno dal giorno alla notte senza alcuna protezione, privi di residenza, privi quindi della possibilità di accedere al servizio sanitario, asili nido e agli altri servizi essenziali.

Stiamo parlando di uomini e donne, ragazzi e ragazze che spesso hanno subito torture o violenze nei paesi di origine o di transito, come la Libia, e che hanno rischiato la vita nella traversata del mediterraneo alla ricerca di una vita dignitosa. Persone che saranno lasciate in mezzo alla strada e che saranno facili vittime di sfruttamento, se non della malavita.

Riteniamo quindi doverose tutte le azioni politico-amministrative che tentino di correggere le storture introdotte dal decreto stesso, anche quelle proposte dal presidente Rossi, con le quali vengono sancite situazione e diritti che sussistevano prima del decreto “insicurezza”, senza pertanto fare nessuna fuga in avanti.

Accademia Apuana della Pace

Massa, 15 gennaio 2019