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È passato un anno da quando l’immigrazione clandestina è stata trasformata da illecito amministrativo in reato penale. Era l’8 agosto del 2009, data dell’entrata in vigore del discusso pacchetto sicurezza, cavalcato dalla Lega come un rigoroso giro di vite per arginare gli ingressi irregolari. La norma è stata l’ennessimo tassello inserito a completare il binomio in costruzione nell’immaginario dei cittadini per cui si associa immigrazione a criminalità, straniero a pericolo e i migranti vengono additati quali facili capri espiatori a cui attribuire le cause di degrado e rallentamento economico.

Il Consiglio Regionale della Toscana apre ai CIE, ai dannati lager per immigrati che rischiano la vita per raggiungere la Fortezza Europa. Dietro un miserabile artificio retorico "garantire la doverosa collaborazione istituzionale" con il governo razzista Berlusconi/Bossi/Maroni, i capigruppo della maggioranza (Vittorio Bugli per il Partito Democratico, Marta Gazzarri per l’Italia dei Valori, Monica Sgherri per la Federazione della Sinistra e i Verdi e Pieraldo Ciucchi per il Partito Socialista) scelgono politiche di accoglienza contrarie ad ogni principio di umanità

Da Il Tirreno 8 maggio 2010 cronaca Lunigiana pag10:

Pontremoli. Il giudice Tortorelli blocca il giudizio contro un immigrato albanese.  Rinvia la legge della Lega alla Corte Costituzionale.

PONTREMOLI. Parte dalla città di Enrico Ferri, ex presidente dell’associazione magistrati, una battaglia contro la legge 94 del 2009 sulla sicurezza pubblica che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina. Il giudice di pace Rino Tortorelli ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma in cui prevede che la permanenza dello straniero nel territorio dello stato costituisce reato.