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Con i pacifisti israeliani contro la guerra (Floriana Lipparini)

Pubblicato su Notizie Minime della nonviolenza, n. 685 del 30 dicembre 2008

Dove c'è  guerra, non c'è verità e soprattutto non c'è più diritto al dissenso. Le voci critiche vengono ignorate o tacitate. Ogni  prospettiva viene falsata. Emergono soltanto le "verità" ufficiali, e  persino le immagini trasmesse possono essere manipolate per ingannare  l'opinione pubblica.
Questo l'ho capito molto bene durante la guerra  jugoslava, grazie al rapporto diretto con oppositrici e oppositori alla  guerra
Ecco perché è sempre molto importante dare eco al lavoro  degli attivisti contro la guerra, far circolare i loro appelli,  raccontare le loro posizioni. The Other Israel, un gruppo di pacifisti  israeliani, nel primo giorno di guerra ha organizzato a Tel Aviv una  coraggiosa manifestazione contro il massacro di Gaza. Allego qui di  seguito la traduzione del loro resoconto inviato in rete.
Non è certo  facile essere pacifisti in Israele, eppure i pacifisti ci sono e hanno  bisogno della nostra riconoscenza e del nostro sostegno.
Nulla può  giustificare la violenza, la guerra e i massacri, nessuna rivendicazione politica, statuale o personale. Per uscire da questa  orrida spirale, che insanguina il Vicino Oriente da oltre mezzo secolo,  l'unica strada da seguire forse è quella del Sud Africa, dove la  riconciliazione è potuta avvenire per mezzo della verità e del  riconoscimento delle reciproche responsabilità. Ma Olmert non è  Mandela...
Dietro la tragedia palestinese ci sono risoluzioni Onu  ignorate per oltre cinquant'anni, promesse non mantenute, e  un'incolmabile sproporzione: da una parte uno stato, dall'altra un  ghetto; da una parte il benessere, dall'altra la miseria, la fame, le  malattie, l'ssenza di medicine, la disoccupazione...
Nessuna  popolazione dev'essere condannata a vivere in una gabbia, come oggi vivono i palestinesi, fra muri, diaspora e campi profughi, e nessuno  più degli ebrei può saperlo.