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Con Pax Christi in merito alla decisione del governo di avviare la cosiddetta “fase due” con l’acquisto di altri 90 cacciabombardieri F35

Diciamo pure che siamo anche delusi perché avevamo sperato nella coerenza di coloro che, nel recente passato, avevano manifestato contrarietà alla prospettiva che l’Italia bruciasse preziose risorse finanziarie per dotarsi di quelle micidiali macchine di morte, che sono gli F35.

Ricordiamo in proposito:

  • che il deputato Scanu del Pd aveva presentato in Parlamento la mozione, con la quale il governo italiano aveva sospeso il programma di acquisto degli F35 sulla base di una reale valutazione sull’utilità, sui costi, sui guasti macroscopici del sistema d’armi in oggetto.

  • che da sempre Il M5S sempre si era mostrato contrario F35, ma ora approva e tace;

E, naturalmente, non è una novità che, ad applaudire il Conte 2 nell’acquisto degli F35, ci sia la Lega, che non si è mai opposta.

Papa Francesco, non ha ancora fatto in tempo a rientrare dai luoghi dell’Olocausto nucleare, Hiroshima e Nagasaki, dove ha accusato apertamente di immoralità e criminalità il possesso e l’uso di armi atomiche e di ipocrisia i «Paesi europei che parlano di pace ma vivono di armi», che il governo “di svolta”, il Conte 2, per bocca del ministro della difesa Guerini ha annunciato, con l’avvio della «fase 2», l’acquisto di 90 cacciabombardieri F-35. E ciò, nonostante che essi siano un’arma progettata per trasportare e lanciare bombe atomiche in luoghi ovviamente lontani dal suolo di chi le utilizza, per cui non possono essere spacciati per strumenti di difesa. Sono chiaramente strumenti di offesa e di sterminio, in plateale contrasto con il dettato costituzionale, oltre che con la morale. Sono, come ha detto il Papa in Giappone, strumenti di un progetto criminale.

Evidentemente per il governo non basta spendere, come già avviene, 70 milioni al giorno, per un totale di 25 miliardi euro all’anno, per spese militari. Anzi, decide di cedere alle pressioni americane e di spendere altri 14 miliardi di euro per l’acquisto dei bombardieri, a cui saranno aggiunte le spese incalcolabili per l’aggiornamento continuo del software e della gestione, alla barba di un’Italia che frana ovunque, che manca di infrastrutture, che necessita di investimenti massicci nel riordino del territorio, nella salvaguardia e bonifica ambientale (l’Ilva e non solo) che valgono lavoro per generazioni; un’Italia che non trova risorse per le scuole che crollano, che in estate brucia e non ha gli idrovolanti per spegnere gli incendi, che fatica a trovare fondi per la sanità pubblica.

Di fronte a decisioni come questa la Tavola della Pace e della Cooperazione non può essere d’accordo con qualsiasi governo e maggioranza parlamentare se ne renda responsabile.

Sull’argomento è illuminante la lettera aperta che don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, ha indirizzato al direttore del quotidiano La Stampa, Maurizio Molinari, il quale, nell’editoriale del 10 novembre, ha esaltato la fabbrica di Cameri, dove si assemblano parti del bombardiere F35.

Trasmettiamo in allegato entrambi i documenti e invitiamo tutti coloro che lo desiderano ad inviarci la loro opinione per sollecitare un dibattito aperto, che potremo pubblicare, sull’argomento.

il Comitato Esecutivo della

Tavola della Pace e della Cooperazione Onlus

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