Diffusa la bozza di Trattato su armi nucleari: messa al bando più vicina!
Ieri (22 maggio 2017, ndr) a Ginevra il gruppo di lavoro ONU che sta coordinando il percorso verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari ha diffuso la bozza base di lavoro. Un testo che si fonda sul diritto umanitario internazionale e che riprende molti suggerimenti della prima sessione di negoziati (marzo 2017).
La soddisfazione di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo ad un mese dalla ripresa del dibattito a New York
E’ stata diffusa ieri 22 maggio 2017 a Ginevra la prima bozza di testo che fungerà da base alla seconda sessione di negoziazioni per un Trattato di messa al bando delle armi nucleari, in sede ONU. L’ambasciatrice del Costa Rica Elayne Whyte Gómez, che presiede al dibattito relativo a questo storico accordo, ha presentato il testo ai diplomatici delle Nazioni Unite e ai rappresentanti delle organizzazioni della società civile internazionale.
La bozza è stata elaborata sulla base delle discussioni e dei suggerimenti emersi durante una prima sessione di negoziato tenuta presso la sede delle Nazioni Unite di New York dal 27 al 31 marzo scorsi. Un momento di confronto a cui hanno partecipato 132 Stati, ma che ha purtroppo visto l’assenza dell’Italia e dei Paesi attualmente possessori di ordigni nucleari. I negoziati, con il testo diffuso in queste ore come base di lavoro, riprenderanno il prossimo 15 giugno per concludersi il 7 luglio 2017. Così come per la prima sessione, anche la seconda fase di negoziazioni vedrà la presenza di rappresentanti della società civile italiana.
La International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, rilanciata in Italia da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo, ha accolto positivamente la pubblicazione di questo testo considerandolo un’importante pietra miliare nello sforzo, che ormai dura da diversi anni, di mettere al bando queste indiscriminate armi di distruzione di massa ricordandone gli impatti inumani e catastrofici.
Una volta adottato, questo Trattato costituirà un passo in avanti fondamentale verso la totale eliminazione delle armi nucleari. Il testo di base proposto fornisce una base solida in questo senso: “gli estensori della bozza e la Presidente Ambasciatrice Whyte Gómez hanno colto positivamente gli elementi chiave proposti durante la prima sessione di negoziazioni dello scorso Marzo” commenta Francesco Vignarca coordinatore della Rete italiana per il Disarmo.
La società civile internazionale che si occupa di disarmo nucleare, in particolare la Campagna ICAN, si aspetta inoltre che anche nella seconda sessione possa proseguire un dibattito proficuo e costruttivo a riguardo di alcune specifiche prescrizioni, confidando che il processo di stesura continui a progredire per poter giungere ad un accordo finale entro il 7 luglio di questo anno. La Campagna ICAN e tutte le organizzazioni aderenti si adopereranno per ottenere la versione di Trattato più forte e completa possibile.
“Siamo in particolare molto contenti che il testo di base sia ben ancorato ai principi della legislazione umanitaria – ha commentato Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN - fondandosi sulle esperienze già in vigore di proibizione di armi inaccettabili come quelle chimiche e biologiche, le mine anti-persona, le munizioni cluster”.
Oltre 130 Paesi hanno partecipato alla prima sessione di negoziati dello scorso marzo, nei quali gli Stati partecipanti hanno condiviso le posizioni iniziali e gli obiettivi di linguaggio del Trattato. Quasi tutti si sono concentrati sul costo umanitario dell'uso delle armi nucleari e sulla minaccia che la loro stessa esistenza pone per ogni Paese. La maggioranza dei diplomatici ha anche confrontato la messa al bando delle armi nucleari con gli accordi di divieti all'uso di armi specifiche del recente passato: iniziative che hanno avuto un impatto significativo e hanno cambiato il comportamento internazionale.
Ora che la bozza di testo per il Trattato è di pubblico dominio gli Stati nucleari (e i loro alleati, tra cui l’Italia) dovrebbero cogliere l’occasione per accettare un coinvolgimento e dibattito produttivo nelle discussioni relative. “I negoziati sono aperti a tutti gli Stati (anche quelli che hanno votato contro l’istituzione di questo percorso, come purtroppo successo anche per l'Italia) e sebbene ogni Paese possa aderire al Trattato e ratificarlo anche dopo la sua approvazione è evidente come una non partecipazione ai negoziati sia una scelta politicamente negativa” commenta Lisa Clark, di Beati Costruttori di Pace e co-presidente dell'International Peace Bureau. “Possiamo accettare che uno Stato, soprattutto quando ospita ordigni nucleari di altri Paesi, sia critico verso questo percorso, ma non accettare nemmeno un confronto e un dibattito in sede ONU dimostra solo poca volontà (nonostante i proclami) nel voler percorrere passi concreti per la costruzione di un mondo senza armi nucleari”.
Per tali motivi Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo rinnovano l'appello al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro degli Esteri Alfano affinché modifichino la posizione espressa in questi ultimi mesi dall'Italia e partecipino alla seconda sessione di negoziati, da metà giugno, per inserirsi nel dibattito in corso sul disarmo nucleare e rendere onore alla tradizione di grande impegno multilaterale del nostro Paese.
“Questo trattato poribirà la produzione, il trasferimento, la minaccia di uso e l’uso di queste armi affinché nessun paese debba sperimentarne di nuovo gli orrori – commenta Daniele Santi segretario generale di Senzatomica – sarà pertanto cruciale la partecipazione del maggior numero possibile di stati, allo scopo di identificare i punti di convergenza fra le esigenze di sicurezza nazionale e di difesa, e l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari.”
Un Trattato internazionale che condanni le armi nucleari all’illegalità, come primo passo verso una definitiva e totale eliminazione, avrà un impatto concreto e di lunga durata per la costruzione della Pace mondiale.