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Ma perché tanto zelo per gli aerei da guerra, sig. Presidente Giorgio Napolitano?

Cari Soci e cari Amici della pace,

ci sono dei momenti in cui ognuno di noi ha l’obbligo morale di manifestare il proprio pensiero di fronte ai comportamenti delle massime Autorità istituzionali che provocano sbigottimento, mortificano le profonde aspirazioni alla giustizia e alla pace e incidono negativamente sulla situazione economica, sulle prospettive di pace e sul destino di tutti, Italiani e non solo.

Quando ciò accade la Tavola della Pace ha sicuramente il diritto – dovere istituzionale di suscitare una riflessione e una discussione ampia e aperta, specialmente se si tratta di questioni che contrastano con l’idea di vivere in uno Stato fondato e impegnato per una prospettiva di pace, fino a negare su questo aspetto il ruolo fondamentale dell’Istituzione parlamentare.

Secondo il Comitato Esecutivo della Tavola della Pace, proprio in questo momento ci troviamo di fronte ad un fatto cruciale, dopo che il Presidente Napolitano ha voluto gettare tutto il peso della suo alto Ufficio per avallare lo sperpero dei miliardi da utilizzare per comprare dalle industrie militari americane quei famigerati aerei da guerra “F35”, che sono stati progettati e costruiti per portare guerre, distruzioni e morte in giro per il mondo. Si tratta, come tutti sanno, di un’operazione fortissimamente voluta da quegli stessi apparati industriali/militari, contro i quali perfino il Presidente Ike Eisenower, già generale dell’esercito vincitore della seconda guerra mondiale, aveva messo in guardia il popolo americano.

Stando così le cose, il Comitato Esecutivo della Tavola della Pace, anche raccogliendo gli orientamenti ricevuti al termine dell’ultima Assemblea Generale, ha deciso di stimolare, sulla suddetta questione, la più ampia riflessione e discussione possibile, proponendo alcune considerazioni, su cui chiede a Soci e ad Amici della Pace di esprimere apertamente e senza remore la propria opinione. Ognuno può farlo cliccando sul pulsante “rispondi a tutti”, nell’atto di rispondere a questo messaggio.

E’ sotto gli occhi di tutti che la solerzia di Napolitano, nella veste di Capo del Consiglio Supremo di Difesa, si è manifestata nel momento in cui il Parlamento, dove sta maturando un orientamento contrario all’acquisto degli aerei da guerra, ha deciso di sospendere l’operazione e di sottoporla a verifiche parlamentari.

E’ evidentemente a questo punto che gli apparati militari, non solo italiani, hanno incominciato a temere che il nuovo Parlamento, dove finalmente sono entrati anche prestigiosi esponenti del pacifismo italiano, faccia sul serio e possa mandare in fumo il lucroso e mortifero affare degli arei da guerra. Prima di ora non si erano mai mostrati altrettanto preoccupati di fronte alle grandi campagne che hanno visti la raccolta di centinaia di migliaia di firme di cittadini contrari. Pensavano evidentemente che tali campagne non avrebbero avuto alcun effetto concreto.

Ora, ciò che lascia davvero interdetti sta proprio nel fatto che, per raggiungere l’obiettivo, il Presidente, garante della Costituzione che ripudia la guerra come strumento per la soluzione internazionale dei conflitti, ha voluto clamorosamente affermare la supremazia delle decisioni del Governi (che è organo “esecutivo” per definizione), sul Parlamento, che, almeno per ora, è l’Organo rappresentativo della sovranità popolare. Egli ha di fatto affermato, sia pure usando termini iperbolici come la parola “veto”, che il Parlamento su questa materia deve sottostare alle decisioni del governo, anziché approvarle o disapprovarle, com’è suo compito istituzionale. Noi non vogliamo assumere atteggiamenti da costituzionalisti esperti, cosa che non siamo, ma ci piacerebbe sapere cosa ne direbbe la Consulta, se fosse interpellata in proposito.

Purtroppo, ahi noi!, non è la prima volta che il Presidente Napolitano mostra tanto zelo per coprire operazioni militari insostenibili. Lo ha fatto quando il Governo guidato da Berlusconi è stato praticamente “costretto” dagli USA a prendere parte nella guerra neocoloniale contro la Libia di Gheddafi scatenata da Francia e Inghilterra e lo ripete ogni volta che riaffiora la discussione sui nostri interventi nelle disastrose guerre di invasione di Stati sovrani, come quelle contro l’Afganistan e l’Iraq, per le quali gli stessi ambienti americani che contano stanno parlando di sconfitta, specialmente nel momento in cui la Casa Bianca ha deciso di aprire una trattativa diretta con quegli stessi Talebani, per combattere i quali aveva giustificato la guerra.

Otre tutto dispiace anche constatare che il Capo di Stato italiano, in una situazione talmente drammatica del Paese, al punto per cui alcuni noti editorialisti hanno ridefinito la nostra Repubblica “fondata sulla disoccupazione”, perseveri nel mostrare tanto zelo per sostenere un insostenibile spreco di risorse per gli aerei da guerra F35, mentre sappiamo che altri Stati occidentali facenti parte della NATO hanno deciso di annullare i precedenti analoghi accordi di acquisto.

Su questa importante vicenda, che è stata relegata immediatamente nelle pagine interne dei grandi quotidiani, ma che ha suscitato un forte reazione nel mondo del pacifismo, si pone per tutti noi la necessità di rispondere, prima di tutto ad alcune domande cruciali:

Posto che, secondo il nostro parere il Presidente Oscar Luigi Scalfaro, in simili situazioni avrebbe assunto comportamenti assai diversi (ma questo può essere opinabile), tuttavia ci domandiamo Perché Giorgio Napolitano mostra così tanto zelo in fatti militari e di guerra? Perche Giorgio Napolitano arriva al punto di ammettere un conflitto fra il Parlamento, rappresentante della sovranità popolare e l’Esecutivo, attribuendo a quest’ultimo la supremazia rispetto sulle questioni di natura militare? E i cittadini dovrebbero forse tacere o dire che il Capo dello Stato ha per definizione sempre ragione, anche quando pensiamo il contrario? Cosa pensano di tutto questo i nostri Soci e gli Amici della Tavola della Pace?

La Tavola della Pace e della Cooperazione attende che da questo messaggio parta una discussione franca già attraverso la posta elettronica, a cui potranno seguire in seguito anche momenti di discussione assembleare.

Mentre restiamo in attesa delle vostre opinioni, rivolgendo a tutti un cordiale saluto di pace

 

Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera

Il Comitato Esecutivo

 

Pontedera 05.07.2013