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«Ciò che avviene oggi in Libia è il nodo di una destabilizzazione dai molteplici aspetti»: lo ha dichiarato il presidente Emmanuel Macron celebrando all’Eliseo l’accordo che «traccia la via per la pace e la riconciliazione nazionale». Macron attribuisce la caotica situazione del paese unicamente ai movimenti terroristi, i quali «approfittano della destabilizzazione politica e della ricchezza economica e finanziaria che può esistere in Libia per prosperare». Per questo – conclude – la Francia aiuta la Libia a bloccare i terroristi. Macron capovolge, in tal modo, i fatti.

"Settant’anni fa, il 6 e il 9 agosto del 1945, avvennero i tremendi bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki. A distanza di tanto tempo, questo tragico evento suscita ancora orrore e repulsione. Esso è diventato il simbolo dello smisurato potere distruttivo dell’uomo quando fa un uso distorto dei progressi della scienza e della tecnica, e costituisce un monito perenne all’umanità, affinché ripudi per sempre la guerra e bandisca le armi nucleari e ogni arma di distruzione di massa".
Papa Francesco, 9 agosto 2015

La Ministra della Difesa ha dichiarato oggi che l'Italia dispiegherà entro poche settimane centinaia di soldati alla diga di Mosul.

È una decisione folle e criminale.

Il Consiglio nazionale di Pax Christi, riunito a Firenze il 12-13 marzo scorso, ha condiviso la testimonianza del vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che in diversi incontri ad Ambivere (Bg), Brescia, Trento, Bolzano e Novara ha raccontato la sofferenza della sua gente e denunciato la follia della guerra e i grandi interessi nella vendita di armi, anche da parte dell’Occidente e dell’Italia a Paesi, come l’Arabia Saudita, che sappiamo essere tra i primi sostenitori dell’Isis.

"A voi la guida in Libia: ci aspettiamo 5 mila uomini": così l'ambasciatore Usa, John R. Phillips, nell'intervista che ha rilasciato ieri al Corriere della sera. Sono parole importanti, perché trasmettono il punto di vista del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

agli Amici della Pace

Care, cari,

A pochi giorni dal convegno su “la terza guerra mondiale a pezzi” che abbiano programmato per sabato prossimo 12 marzo presso la Biblioteca comunale, si sta facendo ogni giorno più intenso il dibattito sull’ipotesi che l’Italia partecipi massicciamente con le proprie truppe ad una nuova pericolosissima avventura bellica in Libia

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