Pubblicato su Voci e volti della nonviolenza, n. 76 del 6 luglio 2007
Di Martin Luther King, come di Gandhi, sono note al largo pubblico più che altro le "immaginette" che ne dipingono un profilo a dir poco agiografico.
Non ci dobbiamo stancare di promuovere una conoscenza più autentica di queste persone che hanno cercato nella loro vita e nel loro pensiero la nonviolenza, sperimentando le modalità creative dell'azione nonviolenta.
Un esempio per comprendere quanto Martin Luther King sia assente da una comprensione diffusa lo si può ottenere semplicemente guardando a quanto delle sue opere è mantenuto in circolazione dagli editori nel nostro paese.
Si trova facilmente il celeberrimo La forza di amare, ma, a chi volesse andare un pò oltre, non risulta altrettanto semplice l'impresa di documentarsi: ad esempio riprendendo l'interesse che una parte dell'editoria italiana manifestò alla fine degli anni sessanta mettendo in circolazione altre traduzioni, di opere di sicuro interesse, come Marcia verso la libertà (Andò, Palermo 1968) - che è il resoconto che egli pubblicò agli inizi del 1959 sull'esperienza di lotta a Montgomery -; Lettera dal carcere (La locusta, Vicenza 1968); Il fronte della coscienza (Sei, Torino 1968), Perché non possiamo aspettare (Andò, Palermo 1970), Dove stiamo andando, verso il caos o la comunità? (Sei, Torino 1970).
Negli Stati Uniti centinaia di articoli, libri e dissertazioni continuano ad essere prodotti su King e il movimento per i diritti civili. Da noi non giunge nemmeno l'eco di questo fermento, come che sia. È necessario che anche in Italia giovani studiosi e persone interessate progettino ricerca attorno alla raccolta dei suoi scritti.
Una equipe (guidata dallo storico Clayborne Carson) sta raccogliendo ed editando presso la Stanford University: The Papers of Martin Luther King jr. di cui sono previsti quattordici volumi, e finora sono apparsi, presso la University of California Press: 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960).
[Agli inizi del 2007 è uscito anche il sesto volume della serie dei "Papers" di Martin Luther King: 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963), sempre, ovviamente, per la University of California Press. Esso interrompe la pubblicazione cronologica dei testi per documentare l'attività di predicatore di Martin Luther King, riprendendo dall'inizio - dobbiamo anche questa segnalazione a F. C. M. - ndr].
Si tratta di un lavoro di estrema importanza, com'è ovvio.
Il "MLK Papers Project" ha realizzato il più esteso inventario sinora prodotto comprensivo dei sermoni, dei discorsi, delle dichiarazioni pubbliche, oltre che dei manoscritti e degli scritti pubblicati, così da realizzare un catalogo informatico di quasi seimila schede (e verrà aggiornato per ogni successivo ritrovamento). In queste schede ogni ricercatore può reperire informazioni utili ad identificare i documenti e la loro collocazione archivistica in originale. Una selezione di queste appare nei volumi a stampa.
Già sin d'ora è possibile studiare e conoscere approfonditamente le tracce scritte che Martin Luther King ha lasciato vivendo le campagne di disubbidienza civile e azione nonviolenta a Montgomery, in Alabama, ad esempio, che hanno rappresentato il punto di svolta più significativo nella "conversione" alla nonviolenza e nella determinazione all'azione diretta nonviolenta in questo straordinario testimone.
A chi volesse cominciare ad approfondire la storia di Martin Luther King, e leggesse l'inglese, suggerisco di esplorare le ben documentate ed ampie pagine biografiche che l'equipe di Stanford ha messo in rete, all'indirizzo: www.stanford.edu/group/King/about_king/
Di Martin Luther King, come di Gandhi, sono note al largo pubblico più che altro le "immaginette" che ne dipingono un profilo a dir poco agiografico.
Non ci dobbiamo stancare di promuovere una conoscenza più autentica di queste persone che hanno cercato nella loro vita e nel loro pensiero la nonviolenza, sperimentando le modalità creative dell'azione nonviolenta.
Un esempio per comprendere quanto Martin Luther King sia assente da una comprensione diffusa lo si può ottenere semplicemente guardando a quanto delle sue opere è mantenuto in circolazione dagli editori nel nostro paese.
Si trova facilmente il celeberrimo La forza di amare, ma, a chi volesse andare un pò oltre, non risulta altrettanto semplice l'impresa di documentarsi: ad esempio riprendendo l'interesse che una parte dell'editoria italiana manifestò alla fine degli anni sessanta mettendo in circolazione altre traduzioni, di opere di sicuro interesse, come Marcia verso la libertà (Andò, Palermo 1968) - che è il resoconto che egli pubblicò agli inizi del 1959 sull'esperienza di lotta a Montgomery -; Lettera dal carcere (La locusta, Vicenza 1968); Il fronte della coscienza (Sei, Torino 1968), Perché non possiamo aspettare (Andò, Palermo 1970), Dove stiamo andando, verso il caos o la comunità? (Sei, Torino 1970).
Negli Stati Uniti centinaia di articoli, libri e dissertazioni continuano ad essere prodotti su King e il movimento per i diritti civili. Da noi non giunge nemmeno l'eco di questo fermento, come che sia. È necessario che anche in Italia giovani studiosi e persone interessate progettino ricerca attorno alla raccolta dei suoi scritti.
Una equipe (guidata dallo storico Clayborne Carson) sta raccogliendo ed editando presso la Stanford University: The Papers of Martin Luther King jr. di cui sono previsti quattordici volumi, e finora sono apparsi, presso la University of California Press: 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960).
[Agli inizi del 2007 è uscito anche il sesto volume della serie dei "Papers" di Martin Luther King: 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963), sempre, ovviamente, per la University of California Press. Esso interrompe la pubblicazione cronologica dei testi per documentare l'attività di predicatore di Martin Luther King, riprendendo dall'inizio - dobbiamo anche questa segnalazione a F. C. M. - ndr].
Si tratta di un lavoro di estrema importanza, com'è ovvio.
Il "MLK Papers Project" ha realizzato il più esteso inventario sinora prodotto comprensivo dei sermoni, dei discorsi, delle dichiarazioni pubbliche, oltre che dei manoscritti e degli scritti pubblicati, così da realizzare un catalogo informatico di quasi seimila schede (e verrà aggiornato per ogni successivo ritrovamento). In queste schede ogni ricercatore può reperire informazioni utili ad identificare i documenti e la loro collocazione archivistica in originale. Una selezione di queste appare nei volumi a stampa.
Già sin d'ora è possibile studiare e conoscere approfonditamente le tracce scritte che Martin Luther King ha lasciato vivendo le campagne di disubbidienza civile e azione nonviolenta a Montgomery, in Alabama, ad esempio, che hanno rappresentato il punto di svolta più significativo nella "conversione" alla nonviolenza e nella determinazione all'azione diretta nonviolenta in questo straordinario testimone.
A chi volesse cominciare ad approfondire la storia di Martin Luther King, e leggesse l'inglese, suggerisco di esplorare le ben documentate ed ampie pagine biografiche che l'equipe di Stanford ha messo in rete, all'indirizzo: www.stanford.edu/group/King/about_king/