“Una chiesa povera incontra la storia” è il tema dibattuto tra Antonietta Potente e Andrea Grillo, teologa e teologo, moderati da Raffaele Luise, giornalista. Il quale dice che la chiesa povera ha preparato la sorpresa di Francesco: una chiesa che si disarma, che esce dall'alleanza con i potenti, dall'idolo giuridico dottrinale. Diceva Arturo Paoli: «Il Regno di Dio è l'amicizia».
Per Antonietta Potente non basta la riforma solo ecclesiale cattolica. Questa chiesa ha bisogno dell'aiuto degli altri. Forse non ce la fa da sola, ma è normale così. È normale l'insufficienza. La povertà è immaginaria. Siamo una piccolissima parte. Non basta l'insieme cattolico, né solo cristiano. Tutti i luoghi di chiesa siano l'incontro di tutti gli uomini e donne che vogliono il cambiamento. Non si tratta solo di aiutare Francesco. Non posso più fare teologia solo con i cristiani.
Andrea Grillo: certo, non basta, ma se non comincia il papa non lo fa nessuno. Francesco ha in sé una storia più grande della chiesa europea. Nella curia c'è chi non può capire. Francesco è eresia perché viene da un'altra storia. Il vangelo di libertà scandalizza la curia e il cristiano europeo, che pensa solo una chiesa di autorità. Si sciolgono nodi dottrinali. Fa scandalo riprendere al 100% il Concilio. La povertà è - appunto - accettare di non poter fare da soli, è la chiesa sinodale. Francesco ha avviato questo percorso. Nella società aperta non c'è una struttura fissa. Ci sono ancora tante fisime antimoderniste, anche nei laici, non solo nel clero, c'è difficoltà ad accettare la libertà della coscienza.
Raffaele Luise: Francesco ha detto a S. Marta: «Abbiamo ingabbiato Dio nella dottrina. Scopriamo che è misericordia».
Antonietta Potente: Francesco testimonia onestà. È successo a lui come a Romero: messo per conservare, si è convertito. È stato eletto per ridare credibilità alla chiesa. In Vaticano ha sentito la puzza. È diventato messaggio per tutti noi. Ma il problema siamo noi: ci occorre una immaginazione sulla chiesa, che non somigli ad uno stato. Mi aspetto un gesto politico: che Francesco esca da questa struttura. Essere noi persone sveglie sul presente. La chiesa non salva la storia, ma si salva con la storia del mondo. Siamo noi che dobbiamo trasformare Francesco papa: non profezia dall'alto, ma dalla chiesa di base. Il papa scenda a criticare la sua posizione di capo di stato. Quello che dice di giusto lo dica insieme a noi. Continuiamo a parlare di riforma di Francesco, ma tocca a noi. Non attendere che lui chiami noi, ma noi chiamiamo lui, e vediamo se viene.
Raffaele Luise: c'è tensione tra carisma (tutto si muove) e potere (impossibile cancellarlo). La profezia dall'alto muove davvero le cose. Francesco è misericordia (il tempo superiore allo spazio: Ev. G. 222-225) non in quanto capo di stato. Le religioni non rinuncino alla loro verità, ma alla presunzione.
Andrea Grillo: lasciarsi colpire dalla realtà (più importante dell'idea: Ev. G. 231-233). Non partire da fatti acquisiti. La società chiusa si difende dalla sua fragilità; la società aperta tende a rimuovere le chiusure. Ci sono fatti nuovi da onorare, prenderne atto. Fino al 1563 il matrimonio era senza forma canonica. I canonisti controllano la realtà con il codice. I percorsi sono più dello stato di fatto regolato.
Raffaele Luise: la Laudato si' è geniale, è inizio di una nuova civiltà, è critica del potere tecnocratico, mette in discussione il capitalismo finanziario.
Antonietta Potente: parlavamo noi da anni di ecoteologia, di dialogo tra culture. L'onestà di Francesco ha raccolto. La storia non è solo di disastri, ma di alternative. Francesco chiede a noi della base di leggere meglio la realtà, in modo amico. Amare le vie sapienziali di tutti. La creazione non è oggetto, ma progetto.
Le donne nella chiesa: ci sono sempre state, ma non ufficiali. Il problema è tra l'ufficiale e il non ufficiale. La chiesa farà le quote rosa?
Accogliere i migranti è il minimo. Il resto è imparare dalle sapienze. Ci interessino solo le cose essenziali, per vivere.
Raffaele Luise: Francesco ha detto ancora troppo poco sulla donna.
Andrea Grillo: agli scrittori della Civiltà Cattolica (il 9 febbraio), Francesco ha detto: inquietudine, incompletezza, immaginazione. Egli non utilizza più “natura” in modo statico ma dinamico. Quale chiesa ha futuro?
Intervento di Raniero La Valle: il cantiere è aperto. L'ipotesi è che c'è un futuro, con Francesco. Antonietta fa un altro progetto.
Raffaele Luise sintetizza in queste parole: il papa è solo, non è recepito. Può fallire. È prezioso, va aiutato. Chiede a noi tutti di farci soggetti.
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Dare un futuro alla svolta profetica di Francesco (Cittadella di Assisi, 24-27 agosto 2017 - 75° corso di studi cristiani):