L’ex premier Renzi è felice perché ha trascorso «mille giorni meravigliosi»
di Mario Pancera
Il titolo è preso dal libro del bravissimo disegnatore satirico bergamasco Maurizio Bovarini (1934-1987), pubblicato dalle Edizioni Morgan di Milano nel 1975, cioè in anni che sembrano ormai lontani come secoli, ma sono quelli in cui si sfasciava la cosiddetta prima Repubblica e stava per nascere (?) la seconda che avrebbe visto i peggiori trasformismi parlamentari, una inarrestabile serie di delitti politici (uccisi studenti, avvocati, magistrati, testimoni, carabinieri, poliziotti, giornalisti). La più vasta corruzione nelle istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Regioni, ovunque), l’allargarsi del qualunquismo in ogni ceto sociale e la diminuzione della volontà degli italiani di partecipare con il loro voto alle elezioni.
Sono gli anni dell’assassinio di Pier Paolo Pasolini, del compromesso storico tra Moro e Berlinguer cioè tra Democrazia cristiana ai limiti della sua parabola e Partito comunista italiano che, invece, sembra in crescita inarrestabile. E tuttavia ci sono i giovani delle Brigate Rosse e delle squadre neofasciste che fanno rapine sanguinose per comprarsi armi e uccidersi gli uni con gli altri; vengono arrestati un generale e anche ministri, (dc e socialdemocratici con tutto il codazzo delle loro corti militari e politiche), molti cattolici non capiscono più nemmeno dove sia la loro Chiesa. La corruzione è una piovra. L’Italia è economicamente in crisi: la lira viene svalutata d’autorità del 12 per cento, ma per frenare la discesa gli Stati Uniti offrono al governo una forte somma anti deflazione.
Si poteva pensare che scomparsi i De Gasperi, Einaudi, Togliatti, Nenni, Di Vittorio, Moro, Lama, Berlinguer, Dossetti, i loro successori avrebbero cercato di mantenere almeno una linea d’onore: sono scomparsi gli omicidi politici, ma la corruzione, l’incapacità, la protervia dei nostri governanti, sono rimasti. Guardo Giuliano Poletti, perito agrario, ex comunista, poi sempre a capo di qualche Legacoop, ma con il premier cattolico Matteo Renzi diventato addirittura ministro del lavoro e delle politiche sociali. È vero che prima di lui abbiamo avuto anche Gui, De Michelis e Mastella: non c’è da scherzare, d’accordo. Ma immagino che, oggi secolo XXI, uno dei suoi lavori più faticosi sia quello della cura della barba, inimitabile.
E mi pare che l’Italia sia umiliata quando sente che Renzi, rovinosamente sconfitto dagli italiani a causa della sua inaccettabile riforma costituzionale, parla del periodo del suo governo dicendo che “sono stati mille giorni meravigliosi”. Per lui, naturalmente, e per la sua famigliola. Provi a domandarlo per le strade di Milano. Lo chieda ai lavoratori, alle loro mogli, ai loro figli. Domandi che anni stanno passando e che futuro si aspettano.
“Eia, Eia, Trallalà”, dall’allegra serie di governi berlusconiani siamo arrivati all’Italia che ci vediamo di fronte. Il disegno di quarantun anni fa di Maurizio Bovarini ci dice già tutto.
Mario Pancera