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Bombe e accordi militari italiani continuano a favorire regimi autoritari e conflitti, mentre la trasparenza è sempre più compromessa. Una situazione inaccettabile: Rete Disarmo fa appello al Parlamento affinché ritorni ad occuparsi dell'export militare italiano per una rigorosa applicazione della legge 185/90.

Le organizzazioni della società civile internazionale chiedono al Presidente degli Stati Uniti di impegnarsi, proprio dalla città giapponese vittima del devastante attacco nucleare del 1945, per un percorso di messa al bando degli ordigni nucleari.

La Rete italiana per il disarmo (RID) insieme al European Network Against Arms Trade (ENAAT) esprimono una forte critica nei confronti del Consiglio dell’Unione europea «per non prendere sul serio il controllo democratico sulle esportazioni di armi e di sistemi militari». Le due organizzazioni rendono nota la loro posizione in un comunicato congiunto (in allegato) emesso oggi a seguito della pubblicazione della “XVII Relazione sulle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari” sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (UE).

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