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Anche questo aprile la destra ha ripetuto la sua vulgata, il giudizio negativo sui partigiani, la resistenza e l’antifascismo. Le uscite polemiche e strumentali di alcuni politici, come quella di abolire il 25 aprile, non preoccupano per i contenuti perché rivelano scopertamente un  fine demagogico ed  elettorale, ma preoccupa di più la tendenza fascistoide che penetra tra i giovani, anche tra i non militanti di associazioni o partiti di destra.

Leggo che nei resoconti della manifestazione di sabato si parla di guerriglia. Ora, la parola guerriglia significa conflitto armato fatto di assalti a sorpresa o imboscate. Cosa di cui non c’è stata traccia, sabato. Nessuna arma, nessuna imboscata. Solo uova e pomodori lanciati, che non hanno peraltro colpito nessuno. Perché dare dunque l’impressione di qualcosa che non c’è stato? A chi serve? A cosa serve?

E ora che c’è stato il riconoscimento che alla Diaz fu tortura, attendiamo che lo stesso riconoscimento avvenga per Bolzaneto. I fatti di Genova, nonostante i quattordici anni passati, non si potranno dire conclusi fino a quando all’Italia non arriverà una medesima condanna per quel che accadde dal 20 al 23 luglio del 2001 nella caserma del massacro.