Democrazia. Che cos'è?
- Maria Paola Patuelli
- Categoria: Democrazia
- Visite: 722
Nell’incontro del prossimo 23 giugno con il costituzionalista Gaetano Azzariti e con il senatore Walter Tocci parleremo, oltre che di Riforme costituzionali, di “qualità della democrazia”.
Non è questione di contorno. E’ il centro del problema. Calamandrei definì la Costituzione del 1948 “la rivoluzione promessa”. Dopo due decenni di dittatura fascista, “regime reazionario di massa”- così la definì nel 1933 con acuto occhio storico Palmiro Togliatti, che già vedeva il “consenso attivo” che il fascismo aveva – venne disegnata dai Costituenti, quasi tutti donne e uomini antifascisti, una Repubblica democratica.
Etica politica e coerenza
- Gino Buratti
- Categoria: Democrazia
- Visite: 826
Gli ultimi fatti di cronaca legata ai fenomeni di corruzione nelle grandi opere, oltre alla valutazione sulla reale necessità delle stesse, pone sicuramente, con forza, interrogativi e sfide.
Generalmente le forze politiche, basta rileggere i proclami, anche recenti, dei maggiori leaders di partito e movimenti, hanno ridotto l'etica della politica semplicemente al non rubare, al non corrompere o essere corrotti.
A proposito dell’ articolo 67 della Costituzione
- Rete per la Costituzione
- Categoria: Democrazia
- Visite: 550
Se il Senato della Repubblica fosse già stato trasformato secondo i privati e segreti accordi del cosiddetto "patto del Nazareno", il voto alla Camera dei deputati che ha sancito la responsabilità diretta dei magistrati - responsabilità che non esiste in alcun Paese europeo - sarebbe legge dello Stato.
Il linguaggio di Grillo, di Renzi e di Mussolini
- Mario Pancera
- Categoria: Democrazia
- Visite: 956
Sentenze, aforismi, parole d’ordine. Chi accusa e chi si difende. I lavoratori? In balìa di tutti.
di Mario Pancera
«La parola d’ordine non può essere che questa: disciplina. Disciplina all’interno per avere di fronte all’esterno il blocco granitico di un’unica volontà nazionale», diceva agli italiani, nel 1925, Benito Mussolini, allora capo del governo e ormai padrone del Paese. Il fondatore del fascismo era arrivato al potere, che quasi non se l’aspettava nessuno, visto il tasso di analfabetismo e la scarsissima diffusione dei mezzi di comunicazione. Eppure li aveva avvertiti fin dal 1922, quando in un discorso a Udine aveva sentenziato: «La disciplina deve essere accettata. Quando non è accettata deve essere imposta». La impose e finì in una guerra mondiale: 1940-1945.
Pagina 25 di 47