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L’ennesima, ulteriore esplosione di ieri sera, ha ulteriormente aggravato il già fosco scenario della crisi atomica giapponese. Sono ormai quattro i reattori in gravissima emergenza, e proprio mentre scrivo giungono notizie di incendio dal reattore numero 4. “Non è come a Cernobyl” si affretta ad affermare l’agenzia per la sicurezza atomica giapponese, ma è screditata e giudicata poco attendibile dalla popolazione, come ha riportato l’inviato Pietro Longo della RAI.

Avevo proposto di utilizzare una lista comune nazionale per tutte le informazioni/comunicazioni riguardanti il nucleare, informazioni che altrimenti si disperdono -sconosciute ai più- in un gran numero di liste/reti specialistiche o generalistiche. Avevo proposto di utilizzare una lista esistente: No Centrali. Per iscriversi:    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sempre più tessere si aggiungono al puzzle.
Secondo il libro "L'atomica europea" (Fazi Editore, 2004) - di Paolo Cacace - prefazione Sergio Romano - il primo nucleare civile italiano (quello di Trino e Caorso, eccetera, per intenderci) è un sottoprodotto del progetto comune franco-tedesco-italiano, cominciato sotto l'egida Euratom, di una "Bomba europea" (abbandonato poi per la decisione di De Gaulle di fare tutto da solo).

Si è aperto nuovamente il dibattito sul nucleare e sulle fonti energetiche. Pubblichiamo questo contributo che come AAdP abbiamo chiesto all'amico Riccardo Mannella, docente presso la facoltà di fisica dell'Università di Pisa, e che lui ci ha proposto, proprio per iniziare a riflettere seriamente sui problemi energetici, uscendo dai facili slogans, sia di quanti sono assolutamente favorevoli al nucleare, sia di quanti sono contrari.

Per leggere il contributo di Riccardo Mannella cliccare sul link:icon (2010) Nucleare? Si grazie! Una provocazione (Riccardo Mannella) (116.44 kB)