Comunicato stampa dei comitati per l'acqua pubblica di Napoli e della Campagna: "Bene le parole dell'assessore Realfonso. Ma stiamo ancora aspettando fatti concreti verso la ripubblicizzazione dell'acqua"
Ieri (22 marzo 2009 ndr) il Comitato per l'Acqua Pubblica di Napoli insieme ad attivisti dei comitati per l'acqua di Ato 3 è intervenuto nel convegno organizzato dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici sul tema del governo dell'acqua. Alla presenza dell'assessore al bilancio del Comune di Napoli Riccardo Realfonso il comitato ha ribadito la necessità e la possibilità di un governo pubblico del servizio idrico chiedendo che l'assessore si esprimesse sulla proposta di gestione diretta dell'acqua attraverso lo strumento dell'Azienda Speciale.
All'assessore è stato poi consegnato un documento della Commissione Ambiente dell'Ordine degli Avvocati che si esprime favorevolmente in merito alla possibilità legislativa della gestione attraverso Azienda Speciale del servizio idrico.
Alcuni attivisti hanno poi aperto nella sala uno striscione con su scritto "Ripubblicizzare si può. Acqua pubblica adesso!".
La risposta dell'assessore ci ha soddisfatto solo in parte. Prendiamo atto della sua posizione di principio chiaramente espressa a favore dell'azienda speciale e quindi di una gestione diretta da parte dell'ente locale del servizio idrico. Ma a queste parole stentano a seguire fatti concreti. Per questo chiediamo che l'assessore faccia una delibera di indirizzo per istituire un gruppo di lavoro che indichi i tempi e possibilità di una Azienda Speciale per l'acqua di Napoli.
La delibera proposta dall'assessore che istituisce il controllo analogo sulle società comunali è un passo importante, ma rimane nell'ambito della gestione privatistica delle S.p.A. e quindi sempre suscettibile di alla messa sul mercato del servizio come avvenuto in molte parti d'Italia. Togliere di mezzo le S.p.A. significa preservarsi da future privatizzazioni che in tutta Italia hanno causato aumenti delle tariffe, peggioramento del servizio e diminuzione delle garanzie per i lavoratori.
Per noi la gestione pubblica dell'acqua è una questione di democrazia: o l'acqua viene gestita direttamente dagli enti locali aprendo spazi di partecipazione dal basso per i cittadini, oppure ciò che domina è il mercato e si va verso un progressivo svuotamento di significato degli enti locali.
In una situazione di crisi economica ripubblicizzare i servizi essenziali e preservare un bene comune come l'acqua è fondamentale per mettere in campo politiche sociali che possano affrontare l'acuirsi della disoccupazione di massa e garantire a tutti i cittadini il diritto all'acqua.
Comitato per l'Acqua Pubblica di Napoli
Comitato Campano per l'Acqua Pubblica
All'assessore è stato poi consegnato un documento della Commissione Ambiente dell'Ordine degli Avvocati che si esprime favorevolmente in merito alla possibilità legislativa della gestione attraverso Azienda Speciale del servizio idrico.
Alcuni attivisti hanno poi aperto nella sala uno striscione con su scritto "Ripubblicizzare si può. Acqua pubblica adesso!".
La risposta dell'assessore ci ha soddisfatto solo in parte. Prendiamo atto della sua posizione di principio chiaramente espressa a favore dell'azienda speciale e quindi di una gestione diretta da parte dell'ente locale del servizio idrico. Ma a queste parole stentano a seguire fatti concreti. Per questo chiediamo che l'assessore faccia una delibera di indirizzo per istituire un gruppo di lavoro che indichi i tempi e possibilità di una Azienda Speciale per l'acqua di Napoli.
La delibera proposta dall'assessore che istituisce il controllo analogo sulle società comunali è un passo importante, ma rimane nell'ambito della gestione privatistica delle S.p.A. e quindi sempre suscettibile di alla messa sul mercato del servizio come avvenuto in molte parti d'Italia. Togliere di mezzo le S.p.A. significa preservarsi da future privatizzazioni che in tutta Italia hanno causato aumenti delle tariffe, peggioramento del servizio e diminuzione delle garanzie per i lavoratori.
Per noi la gestione pubblica dell'acqua è una questione di democrazia: o l'acqua viene gestita direttamente dagli enti locali aprendo spazi di partecipazione dal basso per i cittadini, oppure ciò che domina è il mercato e si va verso un progressivo svuotamento di significato degli enti locali.
In una situazione di crisi economica ripubblicizzare i servizi essenziali e preservare un bene comune come l'acqua è fondamentale per mettere in campo politiche sociali che possano affrontare l'acuirsi della disoccupazione di massa e garantire a tutti i cittadini il diritto all'acqua.
Comitato per l'Acqua Pubblica di Napoli
Comitato Campano per l'Acqua Pubblica