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La nonviolenza oggi in Italia: Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Antonino Drago

Pubblichiamo, come approfondimento alla nonviolenza, questa intervista, a Antonino Drago, il primo presidente del Comitato ministeriale per la difesa civile non armata e nonviolenta, già docente universitario di Storia della fisica all'Università di Napoli, ha poi insegnato Storia e tecniche della nonviolenza all'Università di Firenze, e Strategie della difesa popolare nonviolenta all'Università di Pisa, realizzata da Paolo Arena e Marco Graziotti, della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Questo ciclo di interviste verrà utilizzato nei momenti formativi realizzati dall'Associazione.

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come è avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza? 

- Antonino Drago: Attraverso la lettura della lettera al tribunale di Giuseppe Gozzini, il primo obiettore cattolico, il quale mi ha fatto capire che la politica si può fare ancora meglio dal basso, magari anche andando in prigione.


- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalità della nonviolenza hanno contato di più per lei, e perché?

- Antonino Drago: Oltre Capitini e don Milani, indubbiamente Lanza del Vasto, perché ha avuto una vita che è andata a fondo di tutto quello di cui si è interessato, compresa la nonviolenza, alla quale in Occidente ha dato il massimo contributo fondando la società alternativa nonviolenta e ha dato il contributo teorico maggiore, tuttora mi sembra insuperato.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza?

- Antonino Drago: Lanza del Vasto, Lezioni di vita, Lef, Firenze 1976; don Milani, L'obbedienza non è più una virtù, Lef, Firenze 1967.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Antonino Drago: Ce ne sono molti, per primo Gandhi: Antiche come le montagne, antologia edita dall'Unesco; il film su Gandhi di Attenborough; come pure il Cd "Una forza più potente".

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con più impegno?

- Antonino Drago: Le Comunità di pace in Colombia.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene più necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Antonino Drago: Il recupero dell'obiezione di coscienza come conversione dal modello di sviluppo dominante e il ritorno alla vita comunitaria, la forma sociale della nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Antonino Drago: L’Operazione Colomba.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Antonino Drago: La nonviolenza è una doppia negazione senza parola equivalente positiva; come tale essa inizia a far ragionare con una logica diversa da quella classica (nella quale due negazioni affermano): è tutto un nuovo mondo (o modello di pensiero o modello di sviluppo).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Antonino Drago: Lanza del Vasto diceva che la donna non è nè inferiore nè superiore, è la parte migliore. Ma questo ideale nella società oggi viene combattuto con un'opera attiva dei mass media a far esplodere la femminilità in un progetto senza confini. Più che il rapporto tra nonviolenza e femminismo io mi chiederei quale rapporto tra nonviolenza e matrimonio, questo tra nonviolenti è tutto da rifondare.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Antonino Drago: Attraverso il problema energetico, strettissimi (come hanno dimostrato le lotte antinucleari degli anni '70). Piuttosto io mi chiederei quali rapporti tra nonviolenza e scienza, il vero mostro sacro del nostro tempo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Antonino Drago: Già Gandhi, che pure combatteva contro l’intoccabilità, aveva un atteggiamento critico sui diritti, che sono espressioni verbali forzate in positivo di un atteggiamento nonviolento (quindi a doppia negazione, quali sono i sei comandamenti sociali).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Antonino Drago: La sconfitta più grande della nonviolenza in questi ultimi quindici anni. Libera, che ha raccolto il più gran numero di associazioni, ci ha voluti considerare puro volontariato buono per fare il tifo per polizia-magistratura-forze politiche bipartisan e come consumatori di quello che riescono a vendere, senza farci fare attenzione ai mercimoni morali e giuridici che esse hanno con i delinquenti pur di fare qualcosa. Intanto la mafia non ha fatto altro che crescere, perché è un fenomeno di sistema e infatti abbiamo un presidente del Consiglio dei ministri che si fa leggi e ministri ad personam.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Antonino Drago: I lavoratori esprimono la scelta della giustizia che è anche dei nonviolenti, ma questi mettono in più la scelta di uno sviluppo alternativo, in primis alla corsa agli armamenti e poi al tipo di progresso tecnologico e industriale occidentale (e su questo i sindacati e i partiti operai non ci stanno e ci trattano da utopici).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Antonino Drago: 323 rivoluzioni tra 1900 e 2006, vittoriosa una su due tra quelle nonviolente, una su quattro tra quelle violente (Int. Security, 2008, Why civil resistance works).

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Antonino Drago: La nonviolenza ha un metodo proprio perché la sua parola (a doppia negazione) spinge ad una ricerca attiva e non solo a sperare.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Antonino Drago: L'educere, don Milani e la sua pedagogia della soluzione del conflitto, la scuola a mutuo insegnamento, i quattro modelli di educazione alla pace.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Antonino Drago: È una mezza via tra la ricerca dell'unanimità e la maggioranza; per essere mezza via si presta a grandi manovre.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene più importanti, e perché?

- Antonino Drago: Dalla preghiera al sacrificio al saper attendere; ma non per la gestione, che si fa dall'alto di posizioni di potere.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che più adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Antonino Drago: Quelle che sono tipograficamente senza strilli di colori e di immagini; e che badano a compartecipare tutti i problemi della nonviolenza, in piena consapevolezza comune.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Antonino Drago: Nato a Rimini il 5 maggio 1938, sposato con quattro figli e quattro nipoti, laureato in fisica, ho lavorato nell'Università e nelle scuole superiori, ho lavorato nel movimento per i baraccati, studentesco, per l'obiezione di coscienza, per il servizio civile, per l'obiezione fiscale alle spese militari, per realizzare corsi universitari sulla pace; ho fatto ricerca sulla scienza alternativa, sulla nonviolenza, sull'educazione alla pace, sulla difesa alternativa, sulla rivoluzione alternativa, sull'intervento all'estero alternativo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'è qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Antonino Drago: Oggi la nonviolenza è in mezzo al guado: ha rivoluzionato il mondo nel 1989, ma oggi non sa gestire lo Stato nè sa bene quali istituzioni le servono; per questo oggi tra i nonviolenti è possibile ogni gioco politico (senza confini tra privato e pubblico); anche perché in Occidente siamo quasi prigionieri del modello di sviluppo dominante, mentre invece c'è da costruire quello nonviolento.

 

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo