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Per un ecumenismo laico. Il Tempio per la Pace. Un sogno di Martin Luther King

Contributo di Raffaello Saffioti

Alcuni di noi cercano di costruire un tempio della pace. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma è come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento:
sembra che non serva a niente.
E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace si rimane soli, si resta scoraggiati, si resta smarriti.
Ebbene, così è la vita.
E quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire una voce che grida: "Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore.
E' bene che tu ci provi!
Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene
che tu abbia un desiderio da realizzare.
E' bene che sia nel tuo cuore.

MARTIN LUTHER KING
(Sermone nella chiesa battista di Ebenezer, ad Atlanta, il 3 marzo 1968)

UN APPELLO PER IL TEMPIO PER LA PACE DAL SOGNO AL PROGETTO

Ripropongo in questa occasione un "Appello per il Tempio per la Pace" che rivolsi due anni fa agli amici dell'Associazione Casa per la Pace "D. A. Cardone" di Palmi.
L'idea è stata concepita in questi anni mentre eravamo impegnati, dopo il centenario della nascita del filosofo Domenico Antonio Cardone (2002), per la progettazione della Casa per la Pace, a lui intitolata, e dopo che era stata accolta per il nuovo Statuto del Comune di Palmi la nostra proposta di un articolo intitolato "Pace-Diritti Umani".

L'idea del TEMPIO PER LA PACE è stata concepita coniugando il pensiero dei grandi maestri della nonviolenza moderna, di quelli che maggiormente ispirano l'attività della nostra associazione: oltre Cardone e Dolci, Capitini, Gandhi, Luther King.
Ma, forse, è stata ispirata soprattutto dalla laicità del Vangelo e di Gesù.
Questa idea mi sembra come una risposta ad un bisogno fondamentale del nostro tempo.

Il pensiero profetico cardoniano di un "autentico ecumenismo" e di una "democrazia religiosa" rivela sempre più la sua attualità.
La cosiddetta globalizzazione che caratterizza il tempo in cui viviamo svela la qualità laica della storia. Essa spinge verso l'unità del genere umano, è favorita dalla comunicazione telematica e sfida le varie religioni storiche sulle quali pesano le terribili complicità con le guerre.

La risposta non può essere quella di chi parla di "scontro di civiltà" e di "valori dell'occidente" da opporre al terrorismo islamico.
Chi lavora per la costruzione della civiltà e della cultura della pace resiste ai pericoli derivanti dalle varie forme di integralismo che alimentano la cultura della guerra.

Un pensiero che si fa preghiera.
Il bisogno religioso è un bisogno comune a tutti gli uomini.
Come anche il bisogno della pace.
Il pensiero della pace è stato storicamente tradotto in preghiera dalle varie religioni ed espresso in luoghi di culto separati.
Ma un autentico ecumenismo ha bisogno di costruire un luogo comune.
"Non ci sarà pace mondiale senza pace religiosa".
"La pace sfida le religioni".

In questo nostro tempo si affermano nuovi diritti di cittadinanza e nelle nostre città siamo chiamati a convivere con persone provenienti da altri paesi, professanti varie fedi religiose.
La libertà religiosa, legata alla libertà di culto, è un fondamentale diritto umano, garantito anche dalla nostra Costituzione, oltre che riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, approvata dall'Assemblea generale dell'ONU il 10 dicembre 1948.
Una Città che vuole essere una "Città per la Pace" deve preoccuparsi non solo di assicurare a tutti i suoi cittadini luoghi separati di culto, ma anche di progettare un luogo comune per le varie confessioni religiose presenti nel suo territorio.

Il sogno non realizzato di un TEMPIO PER LA PACE di MARTIN LUTHER KING, di quarant'anni fa, può essere trasformato in progetto, coniugando le ragioni dell'utopia con quelle del
realismo.

A FIRENZE.

"A Firenze esiste un progetto, oramai avviato da anni, di costruire il Tempio della pace, struttura senza alcun tratto distintivo pensata come luogo di culto e di incontro di più gruppi religiosi. Un segno che non risolve la conflittualità religiosa ed umana ma indica un orizzonte, esce dalla retorica del dialogo ecumenico ed interconfessionale ed impone di domandarsi se dentro società così lacerate abbia ancora un senso continuare a modellare la presenza religiosa come in passato. Un segno che si aggiunge agli altri, sparsi qua e là nel mondo, di strutture religiose che servono a più gruppi, sgombre di simboli che discriminano, strumenti di confronto e di convivenza pacifica, proprio come immaginava le chiese Tommaso Moro nella sua Utopia" (Luciano Zannotti, in "Notiziario della Comunità dell'Isolotto", n. 3, dicembre 2005).


A ROMA.  Progetto "Oikomenopolis", casa comune delle religioni.

"Il progetto diventerà il simbolo più visibile del mondo che, unito agli altri rappresentativi di similari aspirazioni, sarà in grado di testimoniare la centralità dell'uomo, la fratellanza ed il dialogo tra le diversità culturali e religiose.
Fin dagli anni '60 l'Architetto Mauro Paolo Wolfler calvo lavora alla colossale costruzione sferica che, contro ogni azione e pensiero di estremismo e fanatismo, di razzismo e di intolleranza, diverrà il punto di aggregazione e di riferimento ove le persone di tutto il mondo troveranno la propria identità spirituale. Il progetto porta in sé il significato profondo della concordia e del dialogo e si rivolge a tutti. Cristiani, musulmani, ebrei, induisti, buddisti e persino agli gnostici" (www.korazim.org).


UN TEMPIO PER LA PACE IN CALABRIA, TERRA DI UTOPIA E PROFEZIA.

La "Giornata ecumenica e interreligiosa" di Reggio Calabria è occasione per proporre ai partecipanti l'idea del TEMPIO PER LA PACE nella nostra regione, ricordando anche il lavoro svolto in tanti anni da Danilo Dolci in innumerevoli seminari maieutici nelle scuole calabresi. Proprio in quegli incontri è nata l'idea della Calabria come "PARCO DI PACE TRA DUE MARI", documentata nelle sue opere e viva nella memoria degli studenti che parteciparono a quegli incontri.

"Fuori da ogni ottimismo o pessimismo, l'utopia è la nostra vera realtà permanente" (Domenico Antonio Cardone).

Palmi, 20 giugno 2009

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(Associazione Casa per la Pace "D. A. Cardone" - Palmi, RC)