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Un’artigiana delle parole, con lo sguardo di una poetessa: intervista a Maria G. di Rienzo

Cosa consiglierei di leggere ad una persona giovane che avesse espresso il desiderio di impegnarsi? Innanzitutto, la prima parte della Costituzione della Repubblica Italiana, "Diritti e doveri dei cittadini". Ma, direi a questa persona, devi prima indossare gli occhiali di un poeta. E soffermarti a dar corpo ad ogni parola.

- Francesca Cupidi: Chi legge "La nonviolenza è in cammino" o "Azione nonviolenta" ha imparato a conoscerla ed apprezzarla come generosa e rigorosa militante femminista, ecologista e nonviolenta, come intellettuale e testimone profonda e tenace, come scrittrice dallo stile acuto e brillante, come formatrice dai molti meriti, come costruttrice e sostenitrice di reti di donne impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ma chi è Maria G. Di Rienzo per Maria G. Di Rienzo? Come descriverebbe se stessa, il suo lavoro culturale e politico, le sue opere letterarie e saggistiche, a una persona giovane che non la conoscesse affatto?  Cos'è il femminismo, e quali le sue maggiori esperienze e riflessioni?  Cos'è l'ecologia, e quali le sue maggiori esperienze e riflessioni?  Cos'è la nonviolenza, e quali le sue maggiori esperienze e riflessioni?  Nell'impegno contro la guerra e contro il razzismo quali le sembrano le iniziative più necessarie?  Come si svolge la sua esperienza di scrittrice? E quali ragionamenti ne ha ricavato, vi intreccia e la motivano?  Come si svolge la sua esperienza di studiosa? E quali ragionamenti ne ha ricavato, vi intreccia e la motivano?  Come si svolge la sua esperienza di formatrice? E quali ragionamenti ne ha ricavato, vi intreccia e la motivano?  Come si svolge la sua esperienza di traduttrice e militante per i dritti umani che costruisce ponti tra le elaborazioni e le pratiche di solidarietà e di liberazione delle donne di tutto il mondo? E quali ragionamenti ne ha ricavato, vi intreccia e la motivano?  Potrebbe fare a vantaggio di chi ci legge una descrizione sintetica dei vari libri che ha pubblicato?  E potrebbe fare una descrizione sintetica dei libri letti che più la hanno appassionata e di quelli che a lei sembrano più formativi per una persona giovane che si accostasse insieme alle meraviglie del possibile, alla solidarietà umana e all'impegno morale e civile?


- Maria G. Di Rienzo: Cara Francesca e cari amici di "Viterbo oltre il  muro" e de "La nonviolenza è in cammino",  naturalmente non posso che essere grata del modo in cui vengo presentata, ma la mia vanità è sempre stata piuttosto debole e non riesco a riconoscermi molto nella figura splendente che risulta dalla vostra descrizione.

Chi sono io? Un'artigiana delle parole. Tutto qui. So che è poco, e certo mi piacerebbe avere altro da mettere a disposizione degli sforzi tesi al cambiamento, ma sono conscia dei miei limiti - e felice di esserne conscia. Peppe ha probabilmente letto "La difesa di Shora": quando io lo feci per la prima volta provai per gioco a darmi un "autonome", il nome che le spartienti assumevano di propria iniziativa quale simbolo della loro accettazione dell'età adulta e delle sue responsabilità. Un autonome indicava il principale ostacolo che il carattere della spartiente poneva al suo sviluppo come persona: l'Intemperante, la Sconsiderata, ecc. Il mio fu "La Dispersiva".

Lotto ancora con La Dispersiva: moltissime informazioni, una valanga di storie, un dipanarsi di sentieri, una miriade di curiosità. Dovrei approfondire questo o quello? Se seguo questo filo dove mi porterà? E così via.

Per questo le vostre domande mi risultano sempre un po’ difficili: richiedono risposte rigorose, precise, direi matematiche. Nell'intervista precedente ho tentato di essere sintetica (anche per forza di cose: affrontare 70 minuziose questioni in modo discorsivo e dettagliato avrebbe comportato la stesura di un saggio) e di attenermi alla forma che mi veniva proposta, e quindi ho già detto nella maniera più chiara possibile cos'è per me il femminismo, cos'è per me la nonviolenza eccetera, e cosa secondo me i movimenti che si oppongono al razzismo, alla guerra, alla distruzione del pianeta potrebbero tentare. Ma se desiderate una definizione ulteriore eccola: nonviolenza, femminismo, ecologia, sono l'intreccio di radici che nutrono l'Albero della Vita. Faranno del nostro pianeta un luogo salubre, in senso fisico e psichico; piacevole per viverci che si abbia gambe, zampe, pinne o ali; felicemente creativo. Se devo anche suggerire qualcosa alle attiviste e agli attivisti, dirò: coltivate la memoria, praticate l'ascolto e "camminate leggermente, come la rugiada del mattino quando si posa sull'erba" (Hwang Jin Yi).

Per il resto, scrivere è la mia ragione di vita, studiare è per me inseparabile dall'atto di respirare ed altrettanto naturale, svolgere attività di formazione è un debito d'amore che ho con una delle mie maestre e la restituzione di quel che imparo ad altre/i - a che servirebbe imparare qualcosa se poi non lo condividessi, imparando altre cose ancora nello scambio?

Tradurre è un impulso irrefrenabile anche se mi sta consumando degli occhi già non sanissimi; l'idea che il lavoro, l'impegno, l'ispirazione di un così gran numero di attiviste femministe e per i diritti umani in tutto il mondo non venga visto e considerato è qualcosa che non riesco a sopportare. Spesso mi rammarico dell'esiguo spazio che riesco a mettere a disposizione di queste storie, ma poi c'è sempre un ritorno: mi accorgo che qualcuno ha usato quelle parole, ha riflettuto su quelle esperienze, ha persino cambiato parere su determinate questioni o il suo punto di vista ne è risultato arricchito. Quindi, vale la pena di cambiare occhiali anche quest'anno.

Mi chiedete dei miei libri. Non sono una buona venditrice di quel che faccio. Posso solo dire che spaziano dalla raccolta di racconti e testi teatrali al saggio e al romanzo, che ho amato molto scriverli, che sono lieta quando qualcuno/a mi dice di averli letti e sempre piacevolmente sorpresa dal significato unico, speciale, che hanno per ogni singolo lettore o lettrice.

La lista dei libri che mi hanno appassionata sarebbe davvero troppo lunga (e così eterogenea da non poter costituire un esempio accessibile se non a un topo da biblioteca).

Cosa consiglierei di leggere ad una persona giovane che avesse espresso il desiderio di impegnarsi? Innanzitutto, la prima parte della Costituzione della Repubblica Italiana, "Diritti e doveri dei cittadini". Ma, direi a questa persona, devi prima indossare gli occhiali di un poeta. E soffermarti a dar corpo ad ogni parola.

Ad esempio: "La sovranità appartiene al popolo..." Riesci a vedere il popolo italiano? Riesci a vederti in mezzo ad esso? Senti quanta libertà e quanta responsabilità comporta l'essere un popolo sovrano?

E poi, cerca le storie vere delle persone che hanno già fatto la tua scelta di impegno, in Italia o altrove, nel passato o attualmente. Impara dalla loro vicende, usa i suggerimenti che ne ricavi, scarta quel che pensi non si adatti alla situazione che tu vuoi affrontare. Nutriti delle loro parole. Le hanno scritte sperando che tu saresti esistito/a dopo di loro.

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo