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Per il massacro di 560 persone  (uomini, donne, anziani, bambini) avvenuto il 12 agosto del 1944 a S. Anna di Stazzema da parte della 16° divisione corazzata  del Reichsfuehrer SS, nel 2005 furono condannati  dieci imputati all'ergastolo dal tribunale  militare di La Spezia, tra cui il novantunenne Gerhard Sommer, tristemente conosciuto per le atrocità commesse.

S.Anna di Stazzema è un non-luogo. Non i non luoghi antropologici di Marc Augè. E’ semplicemente un non-luogo fisico: non ha case o quasi, è una frazione che non esiste. O meglio acquista esistenza nella memoria dei sopravvissuti, nella dolorosa indignazione dei visitatori, nel ricordo degli antifascisti. In questo senso diviene luogo più di tutto: le sensazioni che ti provoca ti spaccano lo stomaco.

Il 12 agosto a Sant'Anna di Stazzema (Lucca), in occasione del sessantottesimo anniversario dell'eccidio in cui persero la vita 560 innocenti - per la maggior parte vecchi, donne e bambini - uccisi dalla furia omicida delle SS, il Presidente Martin Schulz ha ricordato le vittime della strage pronunciando il seguente discorso:

Nel 2007 come ANPI avevamo criticato con articoli sulla stampa locale ed una comunicazione apparsa anche su Patria, Periodico nazionale dell’ANPI, l’operazione di marketing ed il battage pubblicitario legato all’uscita del libro di Capogreco su Facio. Specificammo allora che appunto la nostra critica non riguardava la ricerca, il contenuto del libro e nemmeno le conclusioni dell’autore ma la girandola e l’operazione mediatica di promozione, che era incentrata sulla notizia da scoop dell’assassinio tra partigiani e per giunta comunisti!

E’ morto un altro dei nostri partigiani, uno di quelli che erano i rappresentanti della Resistenza, meglio ancora uno degli uomini immagine della stessa, cioè quelle figure che dal 1945 in poi, almeno nella zona apuana, avevano contribuito a costruire lo “immaginario” della lotta di liberazione, quindi i suoi significati più veri e profondi.

In una paginetta Chiara riassume il quadro sociologico di Forno, paese brutto con abitanti belli, il contrario del Bel Paese e rendiconta la vicenda di Ciro (maresciallo dei Carabinieri ucciso dai nazi-fascisti nella strage di Sant’Anna a Forno il 13 giugno 1944) attraverso dei flashback che riassumono l’arrivo nel nuovo comando, la vita di paese, l’incontro con l’amore, l’avvento della Resistenza, la fine, attraverso la bella invenzione di pagine di un diario ritrovato. C’è una immagine esemplare di tutto ciò ed è la partecipazione.

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