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Raccogliere gli atti di un convegno, si sa, è cosa laboriosa quasi quanto organizzarlo. È tuttavia assai utile poter disporre, per la continuazione degli studi, dei contributi elaborati nei convegni più importanti, dopo la loro presentazione. È questo il caso, grazie ad Antonino Drago e Paolo Trianni, del convegno su La filosofia di Lanza del Vasto. Un ponte tra Occidente ed Oriente, svoltosi nell'Università di Pisa nel gennaio 2007, i cui testi sono raccolti e pubblicati nel 2008 in un volume con questo titolo (Jaca Book, Milano, pp. 303, euro 18).

A me dispiace di non conoscere abbastanza bene, tra gli altri maestri della nonviolenza, l'opera di Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, pur avendolo ascoltato di persona una volta, a Torino, negli anni '70 (morì nel 1981 all'età di ottant'anni). L'impressione fu di autorevolezza un pò autoritaria. Ma fu un unico momento, che non permette un giudizio. Per questo sono contento di incontrare studi su di lui, che introducano ad una migliore lettura dei suoi scritti e conoscenza della sua personalità.

Il libro Questo agile opuscolo è una guida semplice e chiara, una base per iniziare a porsi delle domande su un più etico utilizzo del denaro.
Si spiega come può esistere un'economia che si opponga al neoliberismo selvaggio degli attuali rapporti di scambio contrapponendo al sistema dominante una finanza che non valuta solo l'aspetto economico delle operazioni, quindi le sole garanzie patrimoniali, ma valuta anche la responsabilità sociale ed ambientale "introducendo nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano esulla responsabilità sociale e ambientale" (p. 24).

La centralità del corpo umano nell’arte religiosa del Rinascimento e del Barocco

Una cascata, un fiume straripante di corpi nudi e seminudi, di madonne che allattano, susanne che si mostrano e maddalene che si pentono, di muscolature virili, sessi, adami , eve, sante e santi con sogni erotici, questa la maggior parte dell’arte tra il Quattro e il Seicento. E anche martirizzati, accanto a crocifissi, teschi, mecenati vestiti e putti ignudi, un trionfo pittorico di corpi che, esaminati insieme, nelle pagine riunite appunto per mostrarli, anche se già visti negli anni nelle chiese e nei musei d’Italia e d’Europa, così densi di fede, carnalità e mistero, ci lasciano stupiti.