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Spesso gli errori hanno una capacità di perpetuarsi che vince qualunque buona intenzione. Specie nei grandi rivolgimenti, come quelli innescati da guerre o terremoti, cambiamenti demografici nei quali si affacciano grandi idee come novità, ma che la storia ha già condannato. Fra queste l' idea delle new town, le nuove città, dei quartieri periferici ai margini delle comunità storiche distrutte o in fase di tumultuosa crescita.

Da "Azione nonviolenta", maggio 2007 (disponibile anche nel sito www.nonviolenti.org), col titolo "Il diritto di stare al freddo mentre il pianeta si scalda", pubblicato su “Voci e Volti della nonviolenza”, n. 70 del 27 giugno 2007.

Da dodici anni Sheila Watt-Cloutier fa qualcosa che suona un pò strano: come dice lei stessa, difende per il proprio popolo, gli Inuit, "il diritto di stare al freddo". Le vite degli Inuit, infatti, sono direttamente minacciate dal surriscaldamento globale. Sheila vive in una remota comunità del circolo polare artico e quest'anno il suo nome è fra i 181 segnalati per il premio Nobel. "È stato un compito duro e difficile portare all'esterno il nostro messaggio. Non siamo che 155.000 e viviamo letteralmente in capo al mondo, per cui molta gente non sapeva neppure che esistiamo".
Ma Sheila, una donna ordinaria e comune, senza alcun aggancio politico, ha saputo usare molto bene ciò di cui è fornita: determinazione e forza d'animo. Ha prodotto e partecipato a documentari, ha rilasciato interviste, presentato appelli, ha narrato la storia del suo popolo davanti al governo canadese e alle Nazioni Unite. "Cos'ho fatto? In realtà tutto quel che ho fatto è stato dare un volto umano alla devastazione provocata dal surriscaldamento del pianeta, agli effetti che essa ha sulle persone reali, sulle loro vite e sul loro ambiente".

Pubblicato su “Voci e volti della nonviolenza”, n. 98 del 4 settembre 2007
Diciamo no all'aeroporto di Viterbo per voli low cost perché è inutile e dannoso.

È dannoso per la salute delle persone in quanto determina con certezza assoluta l'inquinamento dell'aria che si respira e l'inquinamento acustico, causato dagli aerei che continuamente atterrano e decollano.
Inoltre provoca lo sconvolgimento e la trasformazione irreversibile delle aree in prossimità dell'aeroporto, prima tra tutte quella delle terme, di grande valore ambientale, storico, culturale e sociale.
Trasforma Viterbo da città a vocazione turistica a città scalo di transito per turisti frettolosi diretti verso Roma.
Il nuovo aeroporto servirebbe soltanto alle compagnie aeree straniere che vogliono aumentare i voli, e quindi i propri guadagni, senza nessun riguardo per la salute delle persone e la tutela dell'ambiente.