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“Vanno. Vengono”. Si potrebbe citare la canzone “Le Nuvole” di Dé Andre per gli inceneritori dei rifiuti, progetti che compaiono in programmi di governi, regioni, politici di vari schieramenti negli anni nelle occasioni più disparate. C’è una (spesso più presunta che reale) necessità di nuove fonti energetiche, può sbucare un inceneritore, una discarica sta raggiungendo la sua massima capienza, “facciamo un inceneritore” e così via, perché di esempi se ne potrebbero fare molti altri. In una Regione come l’Abruzzo sono cambiati tre governatori, di fazioni politiche diverse, ma il progetto di costruire inceneritori continua a comparire ciclicamente. Un po’ come i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, sai che ogni quattro anni arrivano.

C'è un debito estero dei Paesi poveri che non viene condonato, e anzi si è trasformato in uno strumento di controllo mediante cui i Paesi ricchi continuano a depredare e a tenere sotto scacco i Paesi impoveriti, dice il papa (e la Grecia è lì a testimoniare per lui). Ma il "debito ecologico" che il Nord ricco e dissipatore ha contratto nel tempo e soprattutto negli ultimi due secoli nei confronti del Sud che è stato spogliato, nei confronti dei poveri cui è negata perfino l'acqua per bere e nei confronti dell'intero pianeta avviato sempre più rapidamente al disastro ecologico, all'inabissamento delle città costiere, alla devastazione delle biodiversità, non viene pagato, dice il papa ( e non c'è Troika o Eurozona o Banca Mondiale che muova un dito per esigerlo).

Fare i conti coi mutamenti climatici

Ancora una volta noi di Carrara subiamo, angosciati e impotenti, la devastazione del nostro territorio colpito da un terribile nubifragio che, tuttavia, non può più essere considerato un evento eccezionale. Il mutamento climatico in atto, sulla via di diventare irreversibile se non si interverrà per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, è infatti una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e con la quale dovremo imparare a convivere.

Mancano ormai poche ore: martedì primo luglio il Consiglio regionale della Toscana vota un Piano che si propone di valorizzare e regolamentare, anche in modo innovativo, quelli che vengono definiti “paesaggi eccellenti”. Peccato che continui a permettere che montagne meravigliose, quelle delle Alpi Apuane, vengano devastate e condannate a scomparire. Il business di pochi industriali del marmo sembra aver vinto ancora una volta, malgrado la tenace resistenza di Anna Marson, assessore all’urbanistica.

Possiamo ancora salvare le Alpi Apuane, devastate dal saccheggio di un modello che polverizza intere montagne per estrarre brandelli del suo cuore bianco e destinarli a poche opere d’arte? Sarà dura ma bisogna provarci, direbbero i protagonisti della strenua difesa contro un’altra insensata invasione dello sviluppismo, gli abitanti della Val di Susa. La memoria di una relazione sana con i sentieri e i cavatori del marmo nel racconto di uno degli artefici di una straordinaria amicizia tra persone comuni, quella che cresce nella resistenza all’avanzata di una modernità criminale e insensata

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