Silvia sta vincendo
- Alessio Di Florio
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Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Nessuno immaginava che questa storia di resistenza liberasse un forte senso di comunità, non solo locale. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo… La lotta non è terminata, ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile
Sblocca Italia, perché i territori dicono no agli inceneritori
- Alessio Di Florio
- Categoria: Ambiente
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“Vanno. Vengono”. Si potrebbe citare la canzone “Le Nuvole” di Dé Andre per gli inceneritori dei rifiuti, progetti che compaiono in programmi di governi, regioni, politici di vari schieramenti negli anni nelle occasioni più disparate. C’è una (spesso più presunta che reale) necessità di nuove fonti energetiche, può sbucare un inceneritore, una discarica sta raggiungendo la sua massima capienza, “facciamo un inceneritore” e così via, perché di esempi se ne potrebbero fare molti altri. In una Regione come l’Abruzzo sono cambiati tre governatori, di fazioni politiche diverse, ma il progetto di costruire inceneritori continua a comparire ciclicamente. Un po’ come i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, sai che ogni quattro anni arrivano.
Il caos climatico e la conferenza di Parigi
- Umberto Franchi
- Categoria: Ambiente
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Oramai in Italia ed in altri Paesi del Mondo, ad ogni scroscio d'acqua abbiamo allagamenti, frane, crolli di abitazioni, che si alternano a periodi di siccità, trombe d'aria, uragani ecc... Questo moltiplicarsi di squilibri ambientali e disuguaglianze colpisce soprattutto i ceti più poveri...
C'è un debito estero dei Paesi poveri che non viene condonato, e anzi si è trasformato in uno strumento di controllo mediante cui i Paesi ricchi continuano a depredare e a tenere sotto scacco i Paesi impoveriti, dice il papa (e la Grecia è lì a testimoniare per lui). Ma il "debito ecologico" che il Nord ricco e dissipatore ha contratto nel tempo e soprattutto negli ultimi due secoli nei confronti del Sud che è stato spogliato, nei confronti dei poveri cui è negata perfino l'acqua per bere e nei confronti dell'intero pianeta avviato sempre più rapidamente al disastro ecologico, all'inabissamento delle città costiere, alla devastazione delle biodiversità, non viene pagato, dice il papa ( e non c'è Troika o Eurozona o Banca Mondiale che muova un dito per esigerlo). Fare i conti coi mutamenti climatici Ancora una volta noi di Carrara subiamo, angosciati e impotenti, la devastazione del nostro territorio colpito da un terribile nubifragio che, tuttavia, non può più essere considerato un evento eccezionale. Il mutamento climatico in atto, sulla via di diventare irreversibile se non si interverrà per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, è infatti una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e con la quale dovremo imparare a convivere.
Mancano ormai poche ore: martedì primo luglio il Consiglio regionale della Toscana vota un Piano che si propone di valorizzare e regolamentare, anche in modo innovativo, quelli che vengono definiti “paesaggi eccellenti”. Peccato che continui a permettere che montagne meravigliose, quelle delle Alpi Apuane, vengano devastate e condannate a scomparire. Il business di pochi industriali del marmo sembra aver vinto ancora una volta, malgrado la tenace resistenza di Anna Marson, assessore all’urbanistica.
Condividiamo con i nostri lettori questo documento, di Matteo Mascia, Chiara Tintori pubblicato nella news letter di "Aggiornamenti Sociali", riguardante una rete nascente di movimenti e associazioni che operano nell'ambito dell'etica ambientale.
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Dopo l'alluvione: cambiare prospettiva
L’uomo di marmo fa a pezzi le Apuane
Per una rete di centri per l'etica ambientale