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Progetto Interventi civili di pace in Friuli Venezia Giulia
GIORNATA DEI DIRITTI UMANI - DAN ?LOVEKOVIH PRAVIC
"Musica senza confini - Glasba brez meja"

dedicata a Danilo Dolci - Poklon Danilu Dolciju
10 dicembre ore 9.30- Sežana - sala del Consiglio comunale
10 dicembre ore 18.00 - Trieste - Teatrino ex Ospedale psichiatrico

Il 10 dicembre è occorso il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani da parte delle Nazioni Unite. Le iniziative di celebrazione cui aderiscono Cgil Cisl e Uil, hanno avuto luogo fra Sežana in repubblica di Slovenia e Trieste in Italia, in collegamento con le manifestazioni della Tavola della Pace per un Servizio pubblico televisivo impegnato contro guerre e povertà, e nel quadro del Progetto Interventi civili di Pace promosso da un pool di Associazioni col sostegno del Ministero degli Esteri. Progetto d'in/formazione verso Scuole Università e Volontariato di otto Regioni - ispirato anche al lavoro di Danilo Dolci - e  realizzato anche in Friuli Venezia Giulia, dov'è condotto da International peace research Italia / Rete corpi civili di pace, con la collaborazione della Regione.

Nodalmolin: inizio azioni nonviolente autogestite, controllo dei camion, tavolo della consultazione

Le azioni di cui si parla sono prevalentemente proposte ai cittadini di Vicenza e comuni limitrofi, ma in nessun modo si esclude l'intervento anche da regioni più lontane.
Chi non può partecipare terrà la presente come informazione.

La descrizione dell'azione e le motivazioni si trovano qui sotto, ci limitiamo a sottolineare i seguenti dettagli:

Pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza", n. 623 del 29 ottobre 2008
La "festa" militarista del 4 novembre è stata voluta ed istituita dal fascismo. Ed ora che gli eredi culturali del ventennio sono arrivati al potere, quella festa vogliono rilanciare. Non solo caserme aperte, esposizione pubblica di carri armati, parate in divisa, ma anche militari nelle scuole a raccontare ai giovani l'epopea della "grande guerra". Alla festa per la vittoria si è aggiunta quella per l'unità nazionale ed anche la Giornata della Forze Armate. Ogni anno, in ogni città, le autorità civili, militari, religiose, si ritrovano tutte unite per legittimare eserciti e guerre. Stiamo assistendo ad un arretramento culturale. Le parole perdono il loro significato. Non si dice più "carneficina di esseri umani", ma "intervento militare per portare la pace". La guerra ormai è entrata nelle coscienze di molti, per annullarle. Ed ora si vuole persino riscrivere la storia! Alle iniziative militariste del Ministro della Difesa, dobbiamo rispondere con una campagna culturale che ristabilisca la verità storica, che valorizzi il dettato costituzionale che recita: "l'Italia ripudia la guerra".