• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dalla parte delle vittime: questa la posizione del medico chirurgo Gino Strada (Sesto San Giovanni, Milano, 1948) fondatore con la moglie Teresa e alcuni amici di «Emergency», uno dei più importanti luoghi di riflessione sul dolore che si trovino oggi sul pianeta. Strada combatte per la vita dei miserabili: ovvero per curare e salvare i feriti di tutte le guerre in cui gli capita di poter impiantare un ospedale. Questo libro di Mario Lancisi, intitolato proprio «Gino Strada, dalla parte delle vittime» (ed. Piemme, pag 222, euro 15,50) ritrae il medico e la sua attività cercando di vederli attraverso gli occhi dei sofferenti e i risultati di un lavoro che, diciamolo subito, deve essere immane.

Come è nato il più grande movimento al mondo e perché nessuno se ne è accorto  Ogni giorno, in ogni paese, nascono organizzazioni impegnate nella difesa della giustizia sociale e nella promozione della sostenibilità ecologica.
Sono piccole, piccolissime, non vengono rilevate dai media tradizionali, il potere politico spesso le ignora o cerca di intralciare e sminuire la loro attività. Queste associazioni non si riconoscono nelle ideologie tradizionali e non fanno riferimento a leader o a istituzioni centrali.

Le grandi del cattolicesimo di oggi: Adriana Zarri, Vita e morte senza miracoli di Celestino VI

(ve) Adriana Zarri (1919) è una saggista e teologa anticonformista che da anni vive da eremita nei pressi di Ivrea. Il suo ultimo libro - Vita e morte senza miracoli di Celestino VI - prende lo spunto dal conclave che si terrà dopo la morte di Benedetto XVI e narra dell’elezione di un semplice prete al soglio pontificio.


Nel raccontare le vicende di papa Celestino VI la Zarri - che di teologia e fede se ne intende - riflette e invita a fare altrettanto su alcune questioni "scottanti" della Chiesa di oggi: il celibato dei preti, l’infallibilità del papa imposta da Pio IX, il potere dei cardinali, l’emarginazione del popolo di Dio, il continuo ricorso all’istituto della canonizzazione, l’elezione dei vescovi, il controllo delle nascite, il cerimoniale obsoleto più adatto a un re che a un vescovo (che il papa è un vescovo), la presenza alquanto inutile della guardia svizzera, l’esistenza stessa dello Stato del Vaticano.

Il romanzo, che è un bel testo, è da leggere con animo aperto e senza pregiudizi: la Zarri, infatti, propone le sue idee con argomentazioni difficilmente contestabili se si ha il coraggio di leggere le cose come stanno nell’attuale realtà storica. Che poi, volendo, il tutto può anche rimanere così com’è: solo si abbia l’accortezza di riconoscere quanto è dovuto alle tradizioni e quanto, invece, è il vero dato scritturistico.
Come in molti altri testi della Zarri c’è molta presenza della natura e degli animali: lo stesso Celestino VI è amante degli animali e ha con sé un gatto, di nome Lutero.

Adriana Zarri
Vita e morte senza miracoli di Celestino VI
Diabasis, Reggio Emilia 2008


Fonte: Ecumenici Newsletter