• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Marianella García Villas (1948-1983), nel Salvador della dittatura militare a servizio della ristretta oligrachia ricca, sostenuta dagli Usa, è stata l'avvocata dei poveri, voce dei perseguitati e degli oppressi, fino al martirio. Il libro di Anselmo Palini è il secondo in Italia su questa donna di coraggio e di bruciante passione per la giustizia. In El Salvador non ci sono a tutt'oggi pubblicazioni su di lei, conosciuta più in Italia e Spagna che nel suo paese, perché è donna, è laica, è stata dipinta come guerrigliera.

Sono un tifoso del barese Cassano.

Però non gioca a calcio e non si chiama Antonio, ma Franco ed è barese nel senso che insegna sociologia all’università di Bari.

Lo seguo dal 1996 quando lessi il suo libro “Il pensiero meridiano”, che con gli occhi rivolti al Mediterraneo mi ricordava il mio Camus. Ma su tale orizzonte l’Italia non ha impostato mai la sua rotta, ha sempre scelto il Continente, e forse anche per ciò oggi ci ritroviamo nella situazione disastrosa che viviamo.

Recentemente Cassano ha scritto il pamphlet: “Senza il vento della storia - La sinistra nell’era del cambiamento”, Laterza.

Dopo tre anni di “gestazione”, è uscito “MANIFESTI RACCONTANO...le molte vie per chiudere con la guerra”, a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese.

Il libro (formato A4, 200 pagine a colori, 66 illustrazioni, € 20,00) è il primo del genere che viene prodotto.

Esso è il risultato di un lavoro sui manifesti pacifisti e ambientalisti condotto per 33 anni da Vittorio Pallotti e dai militanti del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI.

Da una prima lettura-discussione delle Bozze di Manifesto «Dal trasmettere al comunicare» (1989) Danilo Dolci aveva tratto il convincimento che fosse opportuno chiarire alcuni termini e nessi. Riteneva che il vocabolario è anche uno specchio: per valorizzarlo ad esprimersi e intendersi, occorre imparare a scegliere.

In che modo è possibile vivere da fratelli? Cos’è il potere? Cosa vuol dire comunicare? Come è possibile combattere la povertà, l’ignoranza, l’abbandono? Come può una comunità smarrita ritrovare la sua via? Come si possono sconfiggere le mafie? Come può l’uomo essere creatura tra le creature, rapportandosi armonicamente con tutto ciò che vive?

“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”. E’ con questa citazione di Don Milani che si apre il volume “Volontariato e politica: verso una nuova alleanza”, curato da Rossana Caselli dell’Università del Terzo Settore e pubblicato da Cesvot nella collana “I Quaderni” (n. 70, pp. 215, Isbn 978-88-97834-16-8).

E' stata presentata lo scorso 10 aprile, in occasione del Festival del Volontariato di Lucca, la ricerca “Giovani al potere. Attivismo giovanile e partecipazione organizzata in tempo di crisi, pubblicata nella collana “I Quaderni” di Cesvot. Promossa da Cesvot e realizzata da Riccardo Guidi della Fondazione Volontariato e Partecipazione, la ricerca è stata condotta nelle provincie di Firenze, Pisa e Grosseto intervistando 14 esponenti del volontariato e del settore socio-educativo pubblico e privato e 23 under 30 attivi in organizzazioni giovanili, come associazioni studentesche, centri di aggregazione giovanile, associazioni giovanili di contrada. Uno studio qualitativo che indaga in che modo i giovani si aggregano, partecipano, fanno associazionismo in modo autonomo e auto-organizzato.