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Per qualche folle ragione tante persone non associano le armi agli effetti delle armi. Così il commercio delle armi è rappresentato come una voce del PIL e la vendita delle armi italiane sul mercato internazionale come un successo del made in Italy.

Sono passati due anni dalla prima emozionante e festosa cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria Italiana ai bimbi nati a Massa da genitori stranieri.  Noi dell’Accademia e tutti i presenti nell’aula del consiglio abbiamo ancora vivo il ricordo dei volti di quei genitori così orgogliosi e felici.

L'Accademia Apuana della Pace, insieme a CGIL e ARCI Massa Carrara, ha partecipato, con un proprio pullam, alla marcia PerugiAssisi dello scorso 9 ottobre.

Dalla provincia di Massa Carrara sono partiti altri 3 pullman, uno organizzato dagli scouts dell'AGEA di Massa, uno da Gino Paolini e l'altro da un'istituo scolastico di Carrara.

Per non smarrire la memoria ci appare importante fare una sintesi del progetto “Periferie al Centro” che ha caratterizzato il progetto dell'Accademia Apuana della Pace negli ultimi otto anni.

Fare memoria per fare tesoro di esperienze per partire da queste per rilanciare un protagonismo delle periferie e degli esclusi.

Nella consapevolezza che l'impegno per una cultura della pace necessiti costruire un orizzonte politico e sociale ampio, nazionale e internazionale, l'Accademia Apuana della Pace quest'anno ha aderito in maniera ufficiale a Rete della Pace, che nasce proprio come esperienza di coordinamento e di confronto tra tutti coloro che nella società civile lavorano in Italia per promuovere la pace, fondata sui diritti umani, la giustizia e l’equità sociale, la solidarietà, l’inclusione e la mondialità, la legalità, la nonviolenza, la cittadinanza attiva.

L'Accademia Apuana della Pace partecipa al dolore per l'assurdo attentato di Orlando, sicuramente frutto anche della allucinazione omofobica e intollerante che attraversa questi nostri tempi.

Ancor più perplessi ci lascia la timida reazione dell'opinione pubblica italiana, quasi come se vi fossero vittime di serie A e serie B...

Siamo stati tutti #Charlie. Prima di essere tutti #Paris. E poi anche #Bruxelles. E ora? Perché non siamo tutti #Orlando? Perché non siamo tutti #LGBT? Che succede? La vita di un gay o di una lesbica hanno meno valore?