30 gennaio è l'anniversario dell'uccisione di Gandhi, nel 1948
- Enrico Peyretti
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Egli fu ucciso, con una pistola Beretta italiana, da un fanatico indù, per la sua apertura ecumenica agli indiani musulmani e la sua opposizione alla lacerante divisione della «madre India» tra indù e musulmani (il Pakistan).
Strategia rivoluzionaria e prudenza in Nelson Mandela
- Enrico Peyretti
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
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Non so se riesco a intendere e a svolgere l'articolo che mi è richiesto. Mi sembra che sia richiesto di descrivere il significato di un cammino e un passaggio, nella vita e nell'azione di Nelson Mandela in Sudafrica, dalla strategia rivoluzionaria, anche con l'uso della violenza, alla trattativa politica, diplomatica, realistica, moderata, tenace, infine efficace. Cioè, una strategia prudente invece che rivoluzionaria-violenta, secondo la virtù della saggezza pratica, nel perseguire il grande fine della liberazione dall'apartheid e della uguaglianza democratica tra neri e bianchi. Ma è stato questo il percorso di Mandela?
Gandhi, un maestro
- Anna Bravo
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Dal libro di Anna Bravo, “La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato”, Laterza, Roma-Bari 2013, riportiamo il capitolo terzo "Un maestro", pubblicato nella newsletter del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo.
Alexander Langer, vent'anni fa si spezzava l'inquieto cammino
- Alessio Di Florio
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
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Due decenni dopo la tragica morte di Alexander Langer le sue riflessioni su convivenza, conversione ecologica e nonviolenza ci indicano un cammino vitale e prezioso
Giuseppe Cipolla, ”Danilo Dolci e l’utopia possibile”, Salvatore Sciascia, Caltanissetta, 2012.
Giuseppe Casarrubea, “Piantare Uomini . Danilo Dolci sul filo della memoria”, Castelvecchi, Roma, 2014. Accanto alla ri-edizione, voluta da Sellerio a partire dal 2008, delle più importanti pubblicazioni che segnarono le varie tappe dell’azione di Dolci in Sicilia, è data ora l’opportunità ai lettori di fruire di due ricostruzioni delle vicende di quegli anni che uniscono il rigore dell’analisi alla viva sensibilità dei testimoni diretti.
Questo articolo è stato riletto, corretto e integrato alle ore 8,50 di domenica 29 giugno 2014. Oggi sono 90 anni esatti dalla nascita di Danilo Dolci. Il Borgo di Dio, la comunità fondata da lui e alcuni pescatori nel 1952, è in grande agitazione. Amico, figlio del costruttore di questa comunità, è in grande movimento. Fa di tutto per rispettare i tempi di lavoro che si è dati, ma sono tante e tali le cose che deve fare che è costretto a incastrare gli orari come in un puzzle.
La vita e l’opera di Danilo Dolci sono un esempio di come è possibile cambiare “costringendo” alla saggezza gli increduli, i sottomessi ridotti al silenzio, le autorità irresponsabili. Probabilmente fu l’impressione dell’estrema miseria che ne ebbe da bambino, seguendo gli spostamenti del padre capostazione, a farlo tornare a Trappeto, vicino Partinico, un piccolo borgo marinaro tra le province di Palermo e Trapani.
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Fare i conti con Danilo
Danilo Dolci: Sognare a Borgo di Dio
Danilo Dolci: uscire dal tempo primitivo