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Più che un Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa del nostro Paese lo si dovrebbe chiamare un Libro Bianco delle Forze Armate. Perché nel testo presentato ieri al Consiglio Supremo di Difesa dalla ministra Roberta Pinotti manca completamente la dimensione civile ed allargata della difesa di cittadini. Ma mancano anche una qualsiasi citazione del Servizio Civile Nazionale (già ora considerato per legge una forma di difesa del Paese) e tutte quelle prospettive di prevenzione e composizione dei conflitti che sole possono costruire una pace positiva sia a livello internazionale che locale.

Celebrata la giornata di azione mondiale contro le spese militari, che nel 2014 sono arrivate a sfiorare la cifra complessiva di 1800 miliardi di dollari. Anche le organizzazioni della Rete italiana per il Disarmo si mobilitano per una campagna informativa.

Ancora una volta sulla partecipazione italiana al programma JSF solo dicerie e nessuna certezza. Un comportamento inaccettabile da parte della Difesa che non può continuare questo gioco delle tre carte.

La campagna “Taglia le ali alle armi” continua con le stesse richieste, sempre ignorate dal Governo: per poter comprendere appieno il programma F-35 occorre la massima trasparenza, finora non presente su intenzioni di acquisto e sui dettagli dei contratti.

Un grande regalo per la società civile internazionale che da anni lavora per rendere vincolante ed efficace un controllo sul commercio di armamenti: da oggi infatti entra in vigore il Trattato Internazionale sugli armamenti già ratificato da oltre 60 paesi (tra cui l’Italia). Da oggi nuove regole e controlli potranno nascere per mettere un freno alle transazioni irresponsabili di un mercato che vale circa 100 miliardi di dollari all’anno.

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