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Celebrata la giornata di azione mondiale contro le spese militari, che nel 2014 sono arrivate a sfiorare la cifra complessiva di 1800 miliardi di dollari. Anche le organizzazioni della Rete italiana per il Disarmo si mobilitano per una campagna informativa.

Ancora una volta sulla partecipazione italiana al programma JSF solo dicerie e nessuna certezza. Un comportamento inaccettabile da parte della Difesa che non può continuare questo gioco delle tre carte.

La campagna “Taglia le ali alle armi” continua con le stesse richieste, sempre ignorate dal Governo: per poter comprendere appieno il programma F-35 occorre la massima trasparenza, finora non presente su intenzioni di acquisto e sui dettagli dei contratti.

Un grande regalo per la società civile internazionale che da anni lavora per rendere vincolante ed efficace un controllo sul commercio di armamenti: da oggi infatti entra in vigore il Trattato Internazionale sugli armamenti già ratificato da oltre 60 paesi (tra cui l’Italia). Da oggi nuove regole e controlli potranno nascere per mettere un freno alle transazioni irresponsabili di un mercato che vale circa 100 miliardi di dollari all’anno.

Anche la Rete Italiana per il Disarmo parte della mobilitazione internazionale che ha come obiettivo il disarmo nucleare a partire dalla Iniziativa Umanitaria. Da oggi più di 150 Stati si incontrano a Vienna per una Conferenza globale su questo tema.

Fra pochi giorni a Vienna la Terza Conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, preceduta dal Forum della Società Civile della campagna internazionale ICAN. E’ arrivato il momento anche per l’Italia di impegnarsi per concretizzare un percorso forte di disarmo nucleare e dire davvero “Good bye nukes!”

Il Ministro Pinotti già per il primo invio ed anche ieri ha dichiarato che "le armi sono già a Baghdad". Si potrebbe ricostruire il percorso seguito fino ad ora? Chi ha eseguito lo spostamento da Santo Stefano al continente (e per dove?). Come si è realizzato il trasporto verso l'Iraq? In quali giorni e con quali tempi?

Ancora una scelta militare per l’Iraq: secondo le dichiarazioni alla Camera del Ministro Pinotti non solo mezzi e aerei ma anche l’intervento di oltre duecento uomini. Una scelta sbagliata e inaccettabile – soprattutto se non avrà un nuovo vaglio parlamentare – che spinge la Rete Italiana per il Disarmo a rilanciare la richiesta al Governodi  maggiori dettagli e una supervisione parlamentare e della società civile sull’invio di materiale bellico, e ora forse di militari, in Iraq.

Tutto questo mentre i recenti bombardamenti sulle postazioni della milizia dello Stato islamico hanno in realtà rafforzato la situazione sul terreno di ISIS piuttosto che indebolirla

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